Fra poche settimane verrà sbandierato come un successo dell’Italia, che andrebbe meglio dell’Europa. Ma anche prima della notizia ufficiale, si può anticiparlo già ora. È praticamente certo che coi dati di ottobre l’inflazione tendenziale italiana crollerà dal 5,2-5,1% di agosto-settembre giù giù, fino in area 2,5%. Non in virtù della politica del governo, ma solo per i numeri del passato e le regole applicate.
Tale miglioramento repentino è scontato, salvo disastri travolgenti entro fine mese, per un motivo molto semplice, come vedremo. Ma nessuno ne parla, perché i giornalisti del settore sanno solo parafrasare i comunicati dell’Istat. Basta ragionare sui dati, tutti pubblici, dell’indice FOI del costo della vita per le famiglie di operai e impiegati, calcolati dall’Istat. E conoscere la regoletta con cui viene ricavato il dato più usato come misura del fenomeno, cioè l’inflazione tendenziale annua. Lasciamo correre che il termine tendenziale è infelice, perché essa di per...