Ma Ferruccio de Bortoli insiste (L'Economia 15-2-2021 p. 2) aggiungendo per chi si rivolge a gestori e consulenti professionali (?) "fanno bene nel tentativo di difendere il valore reale dei loro investimenti". Falso, fanno malissimo. Il loro potere d'acquisto è difeso al meglio evitando gestori e c.d. consulenti, coi Btp Italia e col buono postale Obiettivo 65.
Allianz cancella il rendimento garantito ai sottoscrittori del fondo pensione 'Insieme Linea Sicura'.
Senza dire che fosse prevedibile, di certo il debutto negativo in Borsa si spiega.
Offerta delle azioni di Poste Italiane: un'ingiustizia per i normali risparmiatori e il brutto precedente di Finmeccanica.
Una sentenza della Cassazione sul For You del Monte dei Paschi di Siena che richiama l'attenzione sugli imbrogli sui prestiti, sulla previdenza ecc.
"Un saluto agli amici del Blog di Beppe Grillo! I risparmi gestiti con i fondi comuni hanno un grande successo e questo è un dato innegabile. Io contesto che sia giusto, che sia opportuno, che sia motivato, però hanno un grande successo. La banca guadagna, il risparmiatore no L’anno scorso la raccolta da parte del risparmio dei titoli è stata di 133 miliardi di Euro e quest’anno nei primi 6 mesi 95 miliardi di Euro. La banca ha un fortissimo interesse a vendere i fondi comuni al classico cliente che va, sottoscrive il Btp quinquennale, o peggio decennale, lo prende, ...
I fondi comuni italiani o esteri, sono macchine per trasferire ricchezza dai risparmiatori alle tasche dei banchieri, gestori, venditori. Video
Era facile piazzare un certificato di Unicredit indicizzato alle Volkswagen, minimizzando i rischi. Peccato che ora sia sotto del 40%. Ma il discorso vale in generale su tali strumenti, venduti a man bassa.
I fondi comuni italiani o esteri, sono macchine per trasferire ricchezza dai risparmiatori alle tasche dei banchieri, gestori, venditori.
Se arriva una lettera dalla banca che vi invita a recarvi in filiale, state molto attenti.
La Consob multa per 60.000 euro dirigenti delle Poste, ma tiene per sé le informazioni che contano; e purtroppo questa è la regola.
La previdenza integrativa ottiene pubblicità gratis sulla stampa italiana. Vedi il caso del Corriere della Sera e dei fondi pensione negoziali, che strutturalmente sono i più pericolosi per i lavoratori.
Per fortuna la Banca Centrale Europea (Bce) interviene anche dove la Banca d'Italia latita. Vedi i casi di Veneto Banca e soprattutto della Banca Popolare di Vicenza.
I rendimenti bassi inducono i risparmiatori a comprare obbligazioni in divise estere, attratti da cedole pingui. Molto spesso sottovalutano però il rischio valutario.
L'edizione 2015 di 'Dati di 961 fondi e sicav italiani (1984-2014)' dell'ufficio studi di Mediobanca, unica analisi onesta e approfondita del settore, presentata diversamente dagli altri giornali.
La Banca d'Italia si è attivata affinché resti regolare anche in futuro la distribuzione delle banconote in euro alle Banche e alla Posta. Tira vento di Grecia?
Da anni società italiane (Azimut ecc.) sbolognano ai risparmiatori fondi con sede a Lussemburgo o in Irlanda: una trovata per portargli via legalmente più soldi.
Molti risparmiatori sono spaventati dal c.d. bail-in, cioè dal salvataggio interno delle banche in crisi, addossato (in parte) ai correntisti. In realtà rischi ancora maggiori vengono scaricati sugli obbligazionisti.
Sindacati e associazioni imprenditoriali gongolano e parlano, compiaciuti, di un vero e proprio fallimento. Sarebbero infatti pochissime le domande per la Quir (Quota integrativa della retribuzione), più nota come TFR in busta paga. Addirittura meno di una su mille. Al riguardo c'è parecchio da dire, non per difendere il governo Renzi, ma per confutare alcune frottole.
Banche e circuiti di pagamento elettronici insistono con le solite frottole nella lotta al contante; il PD collabora. La Bundesbank tedesca spiega che hanno torto marcio.
Non è partito a razzo il rientro dei capitali clandestini dall'estero. Una trappola nella voluntary disclosure? Perché c'è un rischio di confisca.
In quanto a previsioni su tassi d'interesse, cambi ecc. faccio mia la battuta di Karl Otto Pöhl, allora governatore della Banca Centrale Tedesca:
«Ich gebe keine Zins- oder Wechselkursprognosen ab, zumindest schon gar nicht für die Zukunft».