Relazione annuale 2015 della Covip: dovrebbe vigilare sui fondi pensione, inece si preoccupa di far crescere il mercato sbandierando dati fasulli.
Le polizze vita rivalutabili sono vendute a tutto spiano, spesso ingannando i risparmiatori. Di ciò ha gravi colpe anche l'Ivass, organo di vigilanza.
Il brutto precedente del Giappone dimostra che è una frottola che coi tassi bassi convenga spostarsi verso la Borsa. Banche, assicurazioni e sedicenti consulenti spintonano i risparmiatori nelle gestioni e fondi azionari, solo perché così gli raschiano più soldi.
La tassazione dei guadagni di Borsa dovrebbe tener conto pure delle perdite. Ma a volte ciò è impossibile, anche per le decisioni della Banca d'Italia.
Da anni banche, assicuratori e finti consulenti volevano che l'Inps inviasse la busta arancione, per incastrare più risparmiatori nelle loro trappole.
Almeno non rimetterci a causa delle tasse. C'è una soluzione, oltre a tenere i risparmi in banconote, in virtù di una clausola poco nota dei buoni fruttiferi postali.
Torna alla carica la previdenza integrativa con adesioni coatte, minacciose buste arancioni e ventilato sequestro del TFR. Al riguardo il giornalismo italiano dà il peggio di sé.
Articolo su La Stampa on line di Giacomo Galeazzi e Ilario Lombardi del 26-4-2016, con intervista a Beppe Scienza, che soprendentemente riporta anche notizie negative sulla previdenza integrativa.
Una delle tecniche truffaldine di banche, promotori e consulenti finanziari è presentare azioni, certificati, titoli in valuta ecc. come una soluzione per ottenere rendimenti più alti. Il vero fine è raschiare via soldi ai risparmiatori.
Perché così tanti italiani inguaiati con conti a Panama? Spesso li aprirono solo per aggirare una sopportabilissima imposta sugli interessi.
Nuova emissione dei Btp Italia, titoli che possono fungere da soluzione di ripiego in assenza dei buoni fruttiferi postali indicizzati all'inflazione.
Banche, assicurazioni e sedicenti consulenti fanno balenare ottimi rendimenti per le polizze vita rivalutabili. La colpa è anche dell'organo di vigilanza (Ivass) che permette tassi gonfiati
I sindacati ne hanno inventata una per gonfiare le adesioni ai propri fondi pensione: iscrivono automaticamente tutti i lavoratori del comparto
Quando la banca chiama, è per turlupinarvi. Per esempio se vogliono farvi vendere obbligazioni, Btp, Cct ecc. perché sono saliti.
Giovedì scorso è venuta meno la più sicura fra le alternative per i risparmiatori italiani. Non vengono più emessi i buoni fruttiferi postali (BFP) indicizzati all'inflazioneo
Marco Carrai, tanto appoggiato da Matteo Renzi e neppure laureato, si crede però un genio. Non ambisce solo a comandare gli 007. Saprebbe anche abbattere il debito pubblico italiano. Impresa difficilissima, ma non per lui.
In Italia è facile per un imprenditore disonesto trattenere i contributi da versare e addirittura intascarsi quelli che s'illude di versare il lavoratore. Una delle tante magagne della previdenza integrativa concertata fra sindacati e sindacati.
Il Portogallo fa giustamente marcia indietro per le obbligazioni del Novo Banco, la Banca d'Italia invece è solo capace di autoassolversi.
Se l'obiettivo assoluto è la sicurezza dei risparmi e non il rendimento, la fila all'ufficio postale è l'unica via.
In caso di crisi bancarie l'ente risolutore, quale è la Banca d'Italia, ha poteri amplissimi. Scavalca i regolamenti delle emissioni e le normali procedure concorsuali. Così in Portogallo ha massacrato cinque obbligazioni bancarie, non subordinate.