“Una decisione politica”, “una porcheria” e peggio: sono i giudizi apparsi in Rete sulla recente sentenza della Cassazione sui buoni fruttiferi postali. Niente di tutto questo. Al contrario: una sentenza giusta e, in quanto tale, prevedibile.
Può stupire, ma fu del tutto regolare la riduzione degli interessi del 1986 per i buoni fruttiferi postali in circolazione. Purtroppo molti risparmiatori sono stati trascinati in cause perse in partenza.
L’Italia è proprio un paese anormale. Le rare analisi che smascherano gli altarini del risparmio gestito arrivano soprattutto da una società privata, cioè da Mediobanca.
Una ricaduta positiva della risalita dello spread? Difficile dirlo, perché spesso non è facile comprendere le scelte della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp). Fatto sta che dal 24 gennaio sono di nuovo disponibili buoni fruttiferi postali (Bfp) indicizzati all’inflazione
Indennizzi per azionisti e obbligazionisti di Banca Marche, Etruria, Popolare di Vicenza ecc. fanno però rabbia al Sole 24 Ore cioè a Confindustria.
L'investimento immobiliare dà sicurezza. Col risparmio gestito si è sicuri di rimetterci, a volte anche tutto quanto investito.
Indennizzi per risparmiatori vittime delle banche venete, Banca Marche, Etruria ecc. Decisione sensata del governo, che rallegrerà molti.
Non hanno perso un euro nel 2018, che cretini! Lo spiega Marco lo Conte su Plus24 del Sole 24 Ore. Con l'educazione finanziaria sarebbero riusciti ad avere rendimenti negativi
Il cattivo consiglio per chi ha oltre 100.000 euro sul conto è di investire di corsa per il rischio di fallimento della banca. Meglio di no.
Fondi pensione e pip non li spingono solo i loro venditori. Purtroppo li consigliano anche alcuni fiscalisti, in buona o mala fede.
I dati sono sempre dell'Ufficio Studi di Mediobanca, che però quest'anno non li ha evidenziati come gli anni scorsi. Eppure essi confermano quanto già visto: il risparmio gestito distrugge ricchezza.
Non insistono solo le banche e altri venditori di investimenti, ma anche fiscalisti, commercialisti ecc. In realtà un versamento nella previdenza integrativa, per ridurre l’Irpef, innesca un meccanismo che mangerà soldi per anni o anche decenni.
Sui Btp Italia i risparmiatori vengono messi in guardia da minacce inesistenti. Si rischierebbe di rimetterci a causa delle cacs (non è vero niente) o appoggiandosi a banche con molti titoli del Tesoro in portafoglio (non c'entra nulla).
Suonano come una delle tante teorie complottiste le accuse agli speculatori per la recente risalita dello spread e calo delle quotazioni dei Btp.
È normalmente il bisogno a spingere le persone a privarsi di gioielli, vendendoli come rottame d’oro. Cioè per il valore del metallo prezioso in essi contenuto e non come monili veri e propri. Si rivolgono così ai famigerati compro oro e gli pare che questi si siano accordati per tenere bassi i prezzi, assicurandosi così alti margini di profitto.
Banche e sedicenti consulenti cercano di piazzare alcuni certificati a chi ha minusvalenze fiscali. Ma in particolare i certificati c.d. cash collect sono molto pericolosi
Ottobre 2018: primo mese dell'educazione finanziaria. In realtà un mese di lavaggio del cervello dei risparmiatori. Oltre 150 iniziative di banche, fondi, assicurazioni ecc. e loro emanazioni.
C'è chi pensa di portare i risparmi all’estero, temendo il crac dell’Italia, l’uscita dall’euro, prelievi forzosi ecc. Così è tornata in auge una trovata dei tempi dell’ultimo scudo per i capitali all’estero (2009)
Quando una banca presenta una proposta come un'occasione conveniente da non lasciarsi scappare, è meglio invece "lasciarsela scappare".
Non tutto il male vien per nuocere; e anzi per alcuni la risalita dello spread non è un fatto negativo. Ciò vale in particolare per chi ha ora liquidità da investire.