Migliaia di risparmiatori che avevano un buono fruttifero, già rimborsato, hanno ricevuto una raccomandata da BancoPosta in pratica di questo tenore: “Vi abbiamo accreditato troppi soldi. Ora preleveremo la differenza dal vostro conto”
i Btp Italia 2020-25 in scadenza risultano avere reso il 4,6% annuo lordo composto. I fondi comuni obbligazionari nello stesso periodo praticamente nulla: 0,6% annuo. Come al solito il risparmio gestito dirotta interessi e plusvalenze in tasca a gestori e sedicenti consulenti, lasciando solo qualche briciola ai clienti.
In realtà i risparmiatori non corrono nessun pericolo che l’Ue o lo Stato italiano dirotti a suo piacimento soldi dai loro conti, in banca o alla Posta. Ma converrà stare molto guardinghi nei confronti delle iniziative che presto verranno prese.
Intervista su Open
Il professor Scienza, ombudsman dei risparmiatori italiani, ci guida nella scelta del prestito migliore. Quali sono i mutui più convenienti? Ci sono altre formule oltre il fisso e il variabile da considerare per chi ha necessità?
Dalla polizza Fwu Life di un risparmiatore si scopre che il poveraccio in cinque anni ha versato 12.670 euro, di cui 11.730 euro se li sono spartiti la compagnia (9.370) e il venditore (2.360). Sono rimasti circa 950 euro. Quindi ora rischia di perdere solo una piccola frazione dei soldi incautamente investiti. Il grosso l’ha già perso, strangolato dalle clausole contrattuali.
Bisognerà vedere i tassi d’interesse, che saranno resi noti solo al momento dell’emissione. A differenza però dei premi di fedeltà di certi buoni che suonavano un po’ come un’elemosina, un diritto al rimborso quattro anni prima della scadenza è comunque significativo. Potrebbe convenire uscire alla pari da un impiego non più redditizio.
Intervista su Open
Perché il governo ha fatto marcia indietro all’ultimo sul silenzio-assenso per i fondi pensione? E cosa è successo allo strumento che dovrebbe aiutare i pensionati dopo il ritorno? Questo tipo di strumenti finanziari portano davvero ai risultati che promettono?
È normale che una banca o altra società finanziaria possa decidere su azioni di proprie concorrenti, possedute in particolare tramite fondi comuni. In altri settori non è così.
Intervista su Open
Beppe Scienza, ombudsman dei risparmiatori italiani, critica i corsi degli istituti di credito: «Ci fanno apparire bisognosi di consigli per vendere le polizze»
È scritto educazione finanziaria, ma si deve leggere propaganda per il risparmio gestito. Si tratta in genere di propaganda cosiddetta istituzionale, cioè non del singolo prodotto, ma del tipo di investimento. Il giochetto è semplice: si dissuade dal fai-da-te (titoli di Stato, buoni postali ecc.) e si spinge verso i fondi comuni, le polizze vita, la previdenza integrativa.