E' innegabile l'eccessiva indulgenza di tremontiana memoria nei confronti dell'evasione fiscale, ma con il DL 4 del 28-1-2014 siamo all'estremo opposto essendo previsto l'obbligo di dichiararsi evasori e un conto che può arrivare all'80-90% del patrimonio.
Autovalutazione gonfiata di Bankitalia, in modo da "regalare" più soldi alle banche. Una nota molto interessante di Daniela Venanzi, del Dipartimento di Economia di Roma Tre.
Dal 1998 la capillare rete degli uffici postali ha smesso di essere una parte dell'amministrazione statale che raccoglieva risparmi solo per la CDP diventando una società per azioni. Ora piazza investimenti di qualsiasi genere e i servizi postali sono peggiorati.
La Covip, organo di vigilanza sui fondi pensione, il ministero, il comune di Firenze pronti a prendere posizione a favore della previdenza integrativa, con comportamenti simili a un ufficio pubblicità.
Con l'inizio del 2014 sono dieci anni esatti dalla soppressione del credito d'imposta sui dividendi. Un istituto di equità fiscale che si sono ben guardati dal ripristinare i governi da allora succedutisi, di destra, sinistra o più o meno larghe intese.
La busta arancione con la previsione della nostra futura pensione sarebbe dovuta arrivare ai lavoratori italiani. Il ministro del lavoro Enrico Giovannini ne ha ufficializzato l'abbandono.
Che pasticcio la riforma di Bankitalia. Tutti i dubbi Fulvio Coltorti, direttore Area studi di Mediobanca.
Una volta commissariate, le probabilità di crac sono minori, vale addirittura la pena spulciare le proposte che proprio gli istituti commissariati fanno agli investitori
I tassi bassi della Banca Centrale Europea danneggiano risparmio e previdenza integrativa, in Italia associazioni di consumatori e sindacati si guardano bene dal dirlo; in Germania no.
Dietro la ridicola guerra al contante (War On Cash) delle banche, solo il desiderio di maggiori guadagni.
In quanto a previsioni su tassi d'interesse, cambi ecc. faccio mia la battuta di Karl Otto Pöhl, allora governatore della Banca Centrale Tedesca:
«Ich gebe keine Zins- oder Wechselkursprognosen ab, zumindest schon gar nicht für die Zukunft».