Propaganda onnipresente per i fondi pensione. Esempio n. 2: Anche gli abitanti dei Castelli Romani non vengono lasciati in pace: www.ilmamilio.it
La solita tiritera dei venditori del risparmio gestito e appare anche un banner con link a un "test" gratuito (!). Di parte, delle Generali: www.qualeconviene.it
Evitare i Piani individuali di risparmio (Pir) di banche o sim con fondi comuni, sicav ecc. Semmai farseli da sé con acquisti diretti di azioni e obbligazioni
Da un fallimento della nuova Alitalia potrebbero rimetterci anche alcuni risparmiatori, oltre ai contribuenti italiani, i dipendenti ecc.
La Germania con la sua banca centrale è compatta nel difendere i contanti. A tal proposito merita leggersi il discorso di apertura di Carl-Ludwig Thiele
Varie cose lasciano perplessi nel contratto di lavoro dei metalmeccanici, non solo la spinta alla previdenza integrativa. Ma anche sui buoni pasto in generale c'è da qualcosa da dire.
Iscritti-fantasma nei fondi pensione chiusi. Dopo Priamo e Prevedi, prosegue la strategia occulta dei sindacati per gonfiare gli iscritti ai fondi concertativi, ovvero sindacal-padronali.
Banca Generali e Unicredit illudono i risparmiatori con BG Stile Libero e Life Income 360. Si sono anche inventati una parola nuova (e strampalata) della lingua italiana: decumulo.
Recuperare le perdite sugli investimenti è un'obiettivo apparentemente ragionevole, in realtà molto pericoloso. Viene proposto da sedicenti consulenti per rifilare appunto titoli rischiosi.
Smontati i rendimenti gonfiati sui 10 anni di previdenza integrativa del Sole 24 Ore.
L'educazione finanziaria subappaltata alle banche, col beneplacito di Banca d'Italia, Covip, Consob ecc.
I padroni della previdenza integrativa continuano a trattare i lavoratori come persone da porre sotto tutela, prendendo decisioni sopra la loro testa.
In quanto a previsioni su tassi d'interesse, cambi ecc. faccio mia la battuta di Karl Otto Pöhl, allora governatore della Banca Centrale Tedesca:
«Ich gebe keine Zins- oder Wechselkursprognosen ab, zumindest schon gar nicht für die Zukunft».