Inps e fondi pensione. Alcuni credono che gli converrebbe non versare i contributi previdenziali all'Inps e impiegarli invece nella previdenza integrativa.
Da anni sindacati, imprenditori e giornalisti obbedienti ripetono alla nausea che per la previdenza integrativa il meglio sono i fondi negoziali. E' una frottola a causa dello spaventoso conflitto d'interessi in cui sono invischiati.
Da alcuni anni i giornali decantano ”polizze che rendono più del 3%” e che “battono il mercato”. Tutte frottole. La sostanza sono danni per i vecchi clienti e illusioni per i nuovi.
L’Italia è proprio un paese anormale. Le rare analisi che smascherano gli altarini del risparmio gestito arrivano soprattutto da una società privata, cioè da Mediobanca.
L'investimento immobiliare dà sicurezza. Col risparmio gestito si è sicuri di rimetterci, a volte anche tutto quanto investito.
Il cattivo consiglio per chi ha oltre 100.000 euro sul conto è di investire di corsa per il rischio di fallimento della banca. Meglio di no.
Fondi pensione e pip non li spingono solo i loro venditori. Purtroppo li consigliano anche alcuni fiscalisti, in buona o mala fede.
I dati sono sempre dell'Ufficio Studi di Mediobanca, che però quest'anno non li ha evidenziati come gli anni scorsi. Eppure essi confermano quanto già visto: il risparmio gestito distrugge ricchezza.
Non insistono solo le banche e altri venditori di investimenti, ma anche fiscalisti, commercialisti ecc. In realtà un versamento nella previdenza integrativa, per ridurre l’Irpef, innesca un meccanismo che mangerà soldi per anni o anche decenni.
Banche e sedicenti consulenti cercano di piazzare alcuni certificati a chi ha minusvalenze fiscali. Ma in particolare i certificati c.d. cash collect sono molto pericolosi
In quanto a previsioni su tassi d'interesse, cambi ecc. faccio mia la battuta di Karl Otto Pöhl, allora governatore della Banca Centrale Tedesca:
«Ich gebe keine Zins- oder Wechselkursprognosen ab, zumindest schon gar nicht für die Zukunft».