L'aumento dell'imposta sui fondi pensione e p.i.p., che in origine era l'11% e la legge finanziaria porta al 20%, può avere ricadute positive per chi vi versa soldi. Cioè indurlo a non versarne più.
Mini-guida ai fondi comuni. I principali artifizi per abbindolare i risparmiatori e rifilargli fondi comuni.
L'indagine di Mediobanca su fondi comuni, fondi pensione italiani, evidenzia una distruzione di valore pari a circa 86 miliardi di euro nell’ultimo quindicennio, quattrini portati via ai risparmiatori e finiti nella tasche di venditori, gestori, intermediari ecc. La ricerca è frutto dell'iniziativa e dell'impegno di Fulvio Coltorti, un economista onesto e competente, per decenni responsabile dell'area studi del gruppo Mediobanca.
A San Marino un referendum ha abrogato un decreto che riduceva controlli e garanzie all'unico fondo pensione pubblico (Fondiss). Beppe Scienza ha affrontato anche questioni generali sulla previdenza integrativa in una conferenza tenuta tre giorni prima.
Gestione o fai da te? I risparmiatori italiani sono in balia di promotori, banche e consulenti che impongono fondi pensione e piani previdenziali. Perché e come evitarli. La previdenza integrativa in Italia è un ramo d'azienda dell'industria parassitaria del risparmio gestito.
I crac di Argentina, Cirio e Parmalat, Lehman Brothers, banche Islandesi e Grecia hanno provocato perdite stimabili sui 12-13 miliardi di Euro. Il danno causato dai fondi comuni, fondi pensione, ecc... ammonta a 25 miliardi all'anno.
Dare i propri soldi a un fondo pensione a un piano individuale previdenziale, vuole dire rischiare con i mercati finanziari, essendo il risultato legato all’andamento dei titoli.
E' un luogo comune che nell'ambito degli investimenti con grossi capitali si avrebbe accesso a soluzioni migliori, ci sono tuttavia alcune eccezioni.
Scegliere tra TFR o pensione integrativa dipende da quanto sei disposto a rischiare.
Il nostro problema non è la Grecia. In Italia negli ultimi due anni già due banche hanno bloccato gli accessi ai prelievi.
In quanto a previsioni su tassi d'interesse, cambi ecc. faccio mia la battuta di Karl Otto Pöhl, allora governatore della Banca Centrale Tedesca:
«Ich gebe keine Zins- oder Wechselkursprognosen ab, zumindest schon gar nicht für die Zukunft».