Ogni anno dal 1992 usciva la ricerca di Mediobanca sui fondi comuni e dimostrava quanto sono dannosi. E' finita: «Affossata l’unica indagine onesta: vincono banche, società di gestione e consulenti» Articolo di Beppe Scienza sul Fatto Quotidiano in edicola lunedì 25 gennaio 2021.
Buono fruttifero postale Obiettivo 65: l'unica forma di risparmio previdenziale con difesa del potere d'acquisto a lungo termine, oltre al TFR. Straccia per sicurezza tutti i fondi pensione, piani e polizze previdenziali.
Il risparmio previdenziale dei lavoratori in mano a Confindustria e sindacati concertativi. Chi vuole la sicurezza, deve tenersi ben stretto il Tfr
Btp Italia 2020-25. E' il caso di buttare un po' di acqua sul fuoco degli apprezzamenti patriottici per questi titoli.
Molti risparmiatori tengono soldi fermi su conti e libretti. Continui insulti di giornalisti e sedicenti esperti che li accusano di insufficiente educazione finanziaria, perché rifiutano fondi, polizze e altra roba simile.
Una ricaduta positiva della risalita dello spread? Difficile dirlo, perché spesso non è facile comprendere le scelte della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp). Fatto sta che dal 24 gennaio sono di nuovo disponibili buoni fruttiferi postali (Bfp) indicizzati all’inflazione
La difesa del risparmio non sarebbe compito della Corte di Cassazione. Finisce invece che vi provveda indirettamente lei, anziché chi vi è preposto o chi ogni giorno si vanta di tutelare consumatori e risparmiatori
Che l'inflazione riparta o meno è imprevedibile. Un risparmiatore prudente fa però bene a mettere o a mantenere qualcosa in impieghi che proteggono dagli aumenti del costo della vita.
Nuovi titoli del Tesoro 2017-23, indicizzati al costo della vita: breve rassegna delle alternative.
I nuovi buoni fruttiferi postali a tre anni rendono a scadenza lo 0,70% annuo lordo. Non è male e sono più sicuri dei titoli di stato.
Quali le scelte più opportune per un risparmiatore dopo le ultime decisioni della BCE? Mio articolo sul Fatto Quotidiano di oggi 28-1-2015 con indicazioni su un nuovo buono fruttifero postale.
In quanto a previsioni su tassi d'interesse, cambi ecc. faccio mia la battuta di Karl Otto Pöhl, allora governatore della Banca Centrale Tedesca:
«Ich gebe keine Zins- oder Wechselkursprognosen ab, zumindest schon gar nicht für die Zukunft».