I titoli reali, cioè agganciati al costo della vita, presentano meccanismi alquanto complicati. Ma investire in Btp Italia, i Btp-i, le Oat-ei ecc. è una scelta prudente, anche senza capire perfettamente come funzionano.
Mica sono perfetti i titoli reali, cioè agganciati al costo della vita. In particolare presentano meccanismi alquanto complicati. Ma investire in Btp Italia, i Btp-i, le Oat-ei ecc. è una scelta prudente, anche senza capire perfettamente come funzionano.
I conti deposito danno un interesse abbastanza significativo, soprattutto se vincolati. Dietro il loro successo c’è quell’errore che gli economisti chiamano illusione monetaria. Rallegrarsi tanto per un tasso del 3%, ma fosse anche del 4%, è semplicistico. In potere d’acquisto significa una netta perdita a fronte di un’inflazione eventualmente più alta, anche se magari inferiore a quella tendenziale attestata in area 10%.
Tanti propongono ai risparmiatori soluzioni per difendersi dall’inflazione. Molte inaffidabili, alcune truffaldine. Passiamo in rassegna le principali.
Una delle tante storture delle cosiddette pensioni di scorta o come altrimenti la pubblicità si premura di chiamarle. Non è agganciato all’inflazione nessuno dei fondi pensione, piani previdenziali o assicurazioni sulla vita, sottoscritti dai risparmiatori italiani.
Esistono soluzioni sensate per proteggere più o meno bene i propri risparmi dall’inflazione. Una delle più semplici è sottoscrivere i Btp Italia di prossima emissione. Ma non sono quelle che piacciono a banche e cosiddetti consulenti, perché su di esse guadagnano pochissimo o niente. Il colmo dei colmi è però consigliare i cosiddetti piani di accumulo, detti anche Pac.
Dopo 30 anni. Da 1.000 a quasi 11.000 euro. Hanno reso di più con meno rischio dei fondi comuni.
A fronte dei rendimenti offerti in questo momento dai buoni fruttiferi postali (Bfp), certo non altissimi, i venditori del risparmio gestito sanno come girare le carte in tavola. Dicono infatti ai risparmiatori, mostrando per esempio la performance degli ultimi cinque anni: “Ma che miserie otterrà coi postali! I fondi comuni azionari rendono molto di più! Il 7,7% annuo composto. Lo dicono i numeri”.
Risulta davvero così da metà 2017 a metà 2022 secondo gli indici calcolati quotidianamente da Fideur...
Da parecchi anni le polizze vita rivalutabili sono uno dei chiodi fissi dei giornalisti in quota al risparmio gestito. Vendute da Generali, Unipol, Banca Intesa, le Poste o altre società, rivaleggiano coi fondi pensione per l’Oscar dell’investimento più opaco.
Pare essere il destino dei titoli di Stato anti-carovita: pensati per i comuni risparmiatori, ma difficile da capire per moltissimi. Parecchi raccontano di clausole capestro, che non esistono. Ciò non toglie che parecchi aspetti dei titoli indicizzati all’inflazione siano complicati. Vediamoli.
La recentissima emissione di un nuovo Btp Italia è stata bersaglio di critiche infondate da parte di bancari e sedicenti consulenti finanziari. Rifilando i loro pessimi prodotti, raschiano infatti via molti più soldi del modesto compenso riconosciutogli per il collocamento dei titoli di stato. In questa occasione sono ricorsi anche a falsità belle e buone.