Nessuno crede davvero alla previdenza integrativa. Neanche gli iscritti o aderenti: infatti scelgono in massa in capitale (che non è una forma previdenziale) anziché la rendita.
Smontati i rendimenti gonfiati sui 10 anni di previdenza integrativa del Sole 24 Ore.
I padroni della previdenza integrativa continuano a trattare i lavoratori come persone da porre sotto tutela, prendendo decisioni sopra la loro testa.
Per il TFR le compagnie di assicurazione pretendono non solo di avere soluzioni migliori per i lavoratori, ma pure di disporre di prodotti adatti alle aziende. Anche questi non funzionano, come vediamo bene nel caso di "Chiara Vita TFR" di Helvetia.
Da anni banche, assicuratori e finti consulenti volevano che l'Inps inviasse la busta arancione, per incastrare più risparmiatori nelle loro trappole.
Torna alla carica la previdenza integrativa con adesioni coatte, minacciose buste arancioni e ventilato sequestro del TFR. Al riguardo il giornalismo italiano dà il peggio di sé.
I sindacati ne hanno inventata una per gonfiare le adesioni ai propri fondi pensione: iscrivono automaticamente tutti i lavoratori del comparto
In Italia è facile per un imprenditore disonesto trattenere i contributi da versare e addirittura intascarsi quelli che s'illude di versare il lavoratore. Una delle tante magagne della previdenza integrativa concertata fra sindacati e sindacati.
Sorteggio di buoni benzina da 20 euro, raccolta punti nei supermercati... Ecco i mezzucci di fondi pensione e simili. Dal canto loro i sindacalisti-venditori mettono fretta per intrappolare più "colleghi" possibile in Perseo-Sirio.
Allianz cancella il rendimento garantito ai sottoscrittori del fondo pensione 'Insieme Linea Sicura'.
In quanto a previsioni su tassi d'interesse, cambi ecc. faccio mia la battuta di Karl Otto Pöhl, allora governatore della Banca Centrale Tedesca:
«Ich gebe keine Zins- oder Wechselkursprognosen ab, zumindest schon gar nicht für die Zukunft».