Da un fallimento della nuova Alitalia potrebbero rimetterci anche alcuni risparmiatori, oltre ai contribuenti italiani, i dipendenti ecc.
Propongono obbligazioni in valuta estera a chi non vuole accettare i tassi bassi. Ma non sono una soluzione, anche per un'asimmetria fiscale.
Il brutto precedente del Giappone dimostra che è una frottola che coi tassi bassi convenga spostarsi verso la Borsa. Banche, assicurazioni e sedicenti consulenti spintonano i risparmiatori nelle gestioni e fondi azionari, solo perché così gli raschiano più soldi.
Banche, assicurazioni e sedicenti consulenti fanno balenare ottimi rendimenti per le polizze vita rivalutabili. La colpa è anche dell'organo di vigilanza (Ivass) che permette tassi gonfiati
Senza dire che fosse prevedibile, di certo il debutto negativo in Borsa si spiega.
Offerta delle azioni di Poste Italiane: un'ingiustizia per i normali risparmiatori e il brutto precedente di Finmeccanica.
In tempi di tassi bassi, qualcuno propone titoli a tassi allettanti in valuta straniera che però espongono a rischi elevati di svalutazione.
Con l'inizio del 2014 sono dieci anni esatti dalla soppressione del credito d'imposta sui dividendi. Un istituto di equità fiscale che si sono ben guardati dal ripristinare i governi da allora succedutisi, di destra, sinistra o più o meno larghe intese.
E' un luogo comune che nell'ambito degli investimenti con grossi capitali si avrebbe accesso a soluzioni migliori, ci sono tuttavia alcune eccezioni.
Rifilando prodotti azionari si guadagna più del doppio. Ecco perché gestori, banche, promotori finanziari ecc. spingono verso le azioni, e le loro previsioni sono quasi sempre ottimistiche.
In quanto a previsioni su tassi d'interesse, cambi ecc. faccio mia la battuta di Karl Otto Pöhl, allora governatore della Banca Centrale Tedesca:
«Ich gebe keine Zins- oder Wechselkursprognosen ab, zumindest schon gar nicht für die Zukunft».