Propaganda onnipresente per i fondi pensione. Esempio n. 2: Anche gli abitanti dei Castelli Romani non vengono lasciati in pace: www.ilmamilio.it
La solita tiritera dei venditori del risparmio gestito e appare anche un banner con link a un "test" gratuito (!). Di parte, delle Generali: www.qualeconviene.it
Smontati i rendimenti gonfiati sui 10 anni di previdenza integrativa del Sole 24 Ore.
I padroni della previdenza integrativa continuano a trattare i lavoratori come persone da porre sotto tutela, prendendo decisioni sopra la loro testa.
La ditta Altroconsumo anche per 2017 impartisce gli stessi ordini agli italiani: devono sottoscrivere fondi pensione.
Anche i premi di produttività servono per ingabbiare i lavoratori nella previdenza integrativa. E alla Sogin (ex gruppo Enel) Cgil, Cisl e Uil ne hanno pensata un'altra.
I sindacati ne hanno inventata una per gonfiare le adesioni ai propri fondi pensione: iscrivono automaticamente tutti i lavoratori del comparto
In Italia è facile per un imprenditore disonesto trattenere i contributi da versare e addirittura intascarsi quelli che s'illude di versare il lavoratore. Una delle tante magagne della previdenza integrativa concertata fra sindacati e sindacati.
Sorteggio di buoni benzina da 20 euro, raccolta punti nei supermercati... Ecco i mezzucci di fondi pensione e simili. Dal canto loro i sindacalisti-venditori mettono fretta per intrappolare più "colleghi" possibile in Perseo-Sirio.
Allianz cancella il rendimento garantito ai sottoscrittori del fondo pensione 'Insieme Linea Sicura'.
Corriere della Sera: esegesi dell'inganno. Possiamo scommettere che col nuovo direttore non cambierà nulla: il quotidiano di Intesa-Sanpaolo e altri continuerà a promuovere in modo subdolo risparmio gestito e previdenza integrativa.
Molti giornali hanno scritto "Fondi pensione battono 7 a 1 il TFR". E' falso, ma è l'organo di vigilanza stesso (Covip) che abbellisce i risultati, persino in Parlamento"
In quanto a previsioni su tassi d'interesse, cambi ecc. faccio mia la battuta di Karl Otto Pöhl, allora governatore della Banca Centrale Tedesca:
«Ich gebe keine Zins- oder Wechselkursprognosen ab, zumindest schon gar nicht für die Zukunft».