Il Fatto Quotidiano del 09-12-2015 a pag. 18
Il ministro renziano dell'Economia Carlo Padoan si comporterà peggio di Giulio Tremonti, suo omologo nel terzo governo berlusconiano? Riguardo a Banca Marche, Etruria ecc. è comunque sballato il commento di Debora Serracchiani, vicesegretaria del PD: "È un po' come quando ci trovammo di fronte al caso dei bond argentini". In effetti la vicenda è molto diversa.
Le analogie sono forti piuttosto con l'Alitalia: anche allora una storia tutta nostrana, titoli emessi a un tasso non stratosferico (2,9%), coinvolgimento anche degli azionisti e ugualmente un governo pronto a spacciare per successo un fallimento.
La storia non è neppure troppo remota: si è conclusa definitivamente solo tre anni fa. Non stupisce però che con cura i politici al governo non la citino mai, perché è un precedente imbarazzante, che preferiscono lasciare nel dimenticatoio.
Azioni e obbligazioni della compagnia di bandiera erano diffuse fra i risparmiatori, confortati anche dalla quota di controllo in mano pubblica. Una soluzione alla lunga crisi della società fu pure a portata di mano nella primavera 2008. C'era una proposta di acquisizione da parte di Air France, trovata da Prodi, ma poi silurata da Berlusconi. Così la società non evitò il crac. Le quotazioni di Borsa vennero sospese il 3-6-2008 e per i risparmiatori la prospettiva era una perdita totale, se azionisti; un recupero molto aleatorio al termine della procedura concorsuale (legge Marzano), se obbligazionisti.
Intervenne allora il Tesoro, offrendo una soluzione nell'estate del 2009. Chi aveva le obbligazioni, privato o persona giuridica, recuperava il 71% del loro valore nominale. Neppure chi aveva azioni rimaneva a bocca asciutta, ricevendo 0,2722 euro per azione. Anziché contanti furono dati Btp senza interessi con scadenza a fine 2012, per giunta con un massimo di 100 mila euro a testa per gli obbligazionisti e di 50 mila per gli azionisti. Ma recuperare così tanto in un fallimento significa cadere in piedi.
Vedremo se il governo Renzi vorrà difendere di più o di meno gli investitori. I pretesi divieti dell'Europa di regola sono unicamente pretesti per tacitare i cittadini. La Germania ha tranquillamente aiutato la HSH Nordbank e così la sua emissione con scadenza 14-2-2017 ora vale 90 e non quasi zero.
Ma nel finto salvataggio delle quattro banche le storture abbondano. Vedi le obbligazioni Banca Marche 1-6-2017: in quanto subordinate, chi le ha viene dopo altri creditori in caso di liquidazione della banca. Qual è stata qui la furberia di Banca d'Italia? Anziché azzerarle come altre, le ha lasciate nella società, svuotata però dei crediti (stimati una miseria) e degli sportelli (valutati anch'essi a prezzi stracciati). Erano emissioni di una banca, sono diventate obbligazioni di una scatola vuota. Non erano questi i patti.
Beppe Scienza
Ora anche nel blog del Fatto Quotidiano.