Articolo sul Fatto Quotidiano del 23-1-2017 a pag. 18
Nel gennaio 2015 la ditta Altroconsumo scriveva: “Se sei un lavoratore dipendente aderisci al tuo fondo di categoria oppure al fondo aperto con cui la tua azienda ha stipulato un accordo”, e poi “Se sei un autonomo, invece scegli i fondi aperti”.
E a inizio 2016? Uguale: “Se sei un lavoratore dipendente devi scegliere il fondo chiuso di categoria eccetera eccetera”. E adesso a inizio 2017? Idem con patate. “Sei un lavoratore dipendente? Scegli il tuo fondo di categoria” e poi, rincarando la dose, sottolinea: “se sei un lavoratore autonomo, devi sottoscrivere per forza un fondo aperto”. Lasciate ogni speranza o voi che leggete le pubblicazioni della premiata ditta: negozianti, avvocati, idraulici ecc. Dovete “per forza” sottoscrivere un fondo pensione aperto. E magari invece non sottoscriverne nessuno? Mettere da parte qualcosa per la propria vecchiaia, senza finire preda delle fameliche società del risparmio gestito? Vietato.
Ma oltre alla sostanza, deprecabile, già nella forma c’è qualcosa che stride: l’uso costante dell’imperativo e del verbo modale “dovere”. In breve, ordini e non notizie. In questo purtroppo quei pretesi difensori dei consumatori sono in cattiva compagnia: è lo stesso stile in particolare del Sole 24 Ore, soprattutto dai tempi della sciagurata riforma del TFR del 2007 (D.Lgs. 252/2005) Per il giornale della Confindustria i conflitti d’interesse sono mastodontici: la pessima legge Maroni-Tremonti, peggiorata dal governo Prodi, regala alle associazioni padronali metà delle poltrone nei fondi pensione chiusi. Logico che il loro house organ li spinga.
Queste sono le cose da rimarcare da parte di volesse essere utile ai consumatori (idea ingenua) o anche solo fare buon giornalismo (idea pericolosa). Invece mai la ditta Altroconsumo ha denunciato i rischi di utilizzo dei fondi chiusi per comprare titoli di aziende decotte. Non ha neppure mai denunciato l’assenza di trasparenza di tutta la previdenza integrativa e potremmo continuare. Abbiamo visto all’inizio cosa invece scrive in continuazione. Già, peccato che la ripetizione delle stesse frasi sia della pubblicità, non del giornalismo, che dovrebbe riportare invece notizie, cioè cose nuove.
Ultimo chiarimento: perché ditta Altroconsumo? Ma perché lo scrivono loro stessi di essere tali: Altroconsumo Edizioni società a responsabilità limitata, quindi società di capitali con (legittimi) fini di lucro, con partita Iva 12581280158.