Articolo sul Fatto Quotidiano del 22-7-2019 pag. 21
Articoli di incompetenti e generalizzazioni infondate concorrono a preoccupare i risparmiatori italiani che hanno valori in una cassetta di sicurezza. Cosa per altro normalissima, perché è ben raro che uno l’affitti solo per conservarvi il testamento… o lettere di amori clandestini.
Come già nel 2016 si ventila l’introduzione di una nuova voluntary disclosure, cioè un’autodenuncia a sanzioni scontate per chi ha contanti o monete auree in cassetta, al fine di regolarizzarli. Ma si può regolarizzare ciò che è irregolare. Tenere banconote in cassetta, di per sé, è tanto vietato quanto tenere birra in frigo. Non c’è nessuna differenza giuridica o fiscale fra avere una mazzetta di euro o franchi svizzeri o un rotolo di sterline d’oro nel caveau di una banca oppure in casa, in una cassaforte o in fondo al contenitore della biancheria sporca. Nulla vieta di prelevare anche grosse cifre dal conto e conservarle, in cassetta, in casa o in giardino.
Non hanno certo contribuito alla chiarezza le parole, spesso riportate, del procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco: "Mi risulta che i contanti rinchiusi in cassetta di sicurezza siano [...] circa 150 miliardi. Sempre denaro di provenienza illecita". Un’affermazione apodittica, magari regolarmente valida per i soldi in cui s'imbatte un magistrato in indagini e processi. Ma non per quelli, di provenienza lecita, messi in cassette di sicurezza per prudenza da persone oneste. Curiosamente in Germania la banca centrale, nel suo bollettino del marzo 2018 (pag. 50), stimava ugualmente in 150 miliardi i contanti tenuti dai tedeschi come riserva, lasciando trasparire una forte approvazione. Essa è infatti la prima a consigliare esplicitamente tale comportamento per difendersi dal rischio di insolvenza, bail-in ecc. della propria banca. Già, ma la Bundesbank bada agli interessi dei propri concittadini, non a quelli di banche e banchieri.
In ogni caso il problema non risiede nelle mazzette di contanti, ma nella loro eventuale provenienza criminale o evasiva. Dovunque esse siano conservate.
Per le monete d’oro possedute poi è normale non essere in grado di documentarne la provenienza, tanto più se ereditate. Infatti per decenni si sono comprate pagandole in contanti. Lo pretendevano i cambisti e la cosa era perfettamente regolare.
Per altro il timore che venga introdotto un obbligo generalizzato di dichiarare il contenuto delle cassette di sicurezza è un incubo da fantascienza negativa. Alla Orwell, per intenderci.
Beppe Scienza