Tabella su L'Espresso (26-8-2010 p. 121) a cura del prof. Beppe Scienza, Dipartimento di Matematica, Università di Torino.
La tabella riporta alcuni titoli tutti indicizzati all'inflazione italiana o dell'eurozona, ma diversi per struttura e per rischio di insolvenza, spaziando dalla Germania alla Grecia.
L'aggangio ai prezzi al consumo avviene in due maniere alternative: con il capitale che si rivaluta oppure con gli interessi indicizzati all'inflazione.
Anche ciò avviene in due modi diversi: con una maggiorazione fissa o tramite un coefficiente moltiplicativo. L'inflazione futura ipotizzata è 1,7% sia per l'Italia che per l'area euro.
Alcuni consigli per difendersi dai rischi dell'inflazione: titoli di stato e buoni postali indicizzati e il vecchio, vituperato ma sempre valido TFR.
Il TFR è lo strumento più efficace contro l'inflazione. Il risparmiatore prudente fa bene a prendere in seria considerazione gli investimenti legati al costo della vita.
Prodotti finanziari che offrono un rendimento agganciato ma sempre superiore all'inflazione.
Tabella di confronto tra buoni fruttiferi indicizzati all'inflazione e ordinari.
Netta convenienza a riscattare buoni indicizzati all'inflazione degli ultimi mesi per sottoscrivere quelli offerti in dicembre.
Non è vero che le azioni proteggano dall'inflazione, Beppe Scienza lo dimostra in modo incontrovertibile semplicemente analizzando i dati storici.