Falso che “polizze vita rendono fino al 4%”, semmai “hanno reso”, e nello stesso periodo buoni fruttiferi postali hanno reso fino il 12%, cosa tenuta nascosta dal Corriere. Da spot pubblicitario chiamarle sicurezza, prive di ogni garanzia reale. Vedi su www.corriere.it:
Polizze Vita, la sicurezza rende fino al 4% Ma occhio ai costi
Due pagine peggio di una pubblicità delle assicurazioni
frasi promozionali a iosa nell’articolo di Pieremilio Gadda e Francesca Monti su L’Economia (8-4-2019 p.42):
- 'riaperto l’ombrello delle polizze vita'
- 'una risorsa preziosa'
- 'sprint delle multiramo'
- ecc.
Non una parola sulle assenza di garanzie, per il potere d'acquisto e nel caso di un crac della compagnia.
Infine un bel confronto taroccato sui Rendimenti dal 1982. Tutto falso il grafico "La sfida", che riporta per i BTP rendimenti per futuro, mentre per gli altri per passato. A dirla giusta nel 2012 i BTP sopra l’anno hanno reso il 20,8% e non circa 5%, nel 2014 il 14,8% e non il 2% ecc.
La faccenda riguarda circa 350 mila risparmiatori titolari di polizze nell’ordine dei 15 miliardi di euro complessivi. Una trentina di società - assicurazioni e banche collocatrici di suoi prodotti - collaborano per puntellare la baracca ed evitare perdite nominali ai clienti.
Estratto da un webinar, passa in rassegna le principali alternative che difendono (o no) i risparmi dall’inflazione: oro, azioni, Bot e Cct, Btp Italia, buoni postali, TFR e polizze vita
Tanti propongono ai risparmiatori soluzioni per difendersi dall’inflazione. Molte inaffidabili, alcune truffaldine. Passiamo in rassegna le principali.
Da parecchi anni le polizze vita rivalutabili sono uno dei chiodi fissi dei giornalisti in quota al risparmio gestito. Vendute da Generali, Unipol, Banca Intesa, le Poste o altre società, rivaleggiano coi fondi pensione per l’Oscar dell’investimento più opaco.
Con i fondi comuni, le polizze vita e la previdenza integrativa nelle loro varie forme, nell’arco degli anni si subiscono veri e propri salassi.
Da alcuni anni i giornali decantano ”polizze che rendono più del 3%” e che “battono il mercato”. Tutte frottole. La sostanza sono danni per i vecchi clienti e illusioni per i nuovi.