il Fatto Quotidiano del 11-1-2016 a pag. 22
Chi investe in obbligazioni bancarie farà bene ad archiviare concetti come la certezza del diritto e belle espressioni latine quali "pacta sunt servanda" o "par condicio creditorum" (i creditori vanno trattati alla pari). Cambiare le carte in tavola: questa è la nuova massima del diritto.
Ecco così che il 29 dicembre 2015 la Banca del Portogallo decide di spostare cinque obbligazioni di una banca sana (Novo Banco) in una banca in condizioni prefallimentari (Banco Espirito Santo). Fra l'altro solo quelle, le altre no. A chi tocca, tocca. Il loro valore, prima vicino ai 100 euro, precipita intorno a 7. Insomma, una perdita quasi totale.
Cose che capitano agli speculatori incalliti? Nient'affatto. Sembravano anzi prive di rischi particolari, trattandosi di obbligazioni c.d. senior, cioè non subordinate, di una banca risanata. Anche il rendimento non era fuori mercato, per esempio quelle con scadenza 21-1-2019 furono collocate nel 2014 al tasso del 4%, analogo a quello dei titoli di Stato portoghesi.
Questa è un'ulteriore conferma che è una frottola la tiritera ripetuta soprattutto in Italia da banchieri, più o meno centrali, e economisti di regime, più meno bocconiani. La colpa delle perdite sarebbe degli investitori, accecati dalla loro avidità. Oppure dei risparmiatori che, pigri oltre che beoti, non s'informano a sufficienza.
Prendiamo allora le obbligazioni subordinate Banca Marche 2017. Informandosi scrupolosamente, qualcuno si era studiato il regolamento e quindi si aspettava di rimetterci in caso di fallimento (propriamente liquidazione coatta amministrativa) della banca, qualora non avanzassero soldi per rimborsarlo, soddisfatti prima determinati altri creditori.
Peccato che anche qui c'è chi ha cambiato le carte in tavola. Nella fattispecie la Banca d'Italia che, quale onnipotente ente risolutore, ha spogliato la banca di quasi tutte le attività (sportelli, crediti ecc.), sicché lui resta creditore, però solo di una scatola vuota.
Ma con questo andazzo, che affidamento si può fare sui regolamenti dei titoli bancari e sulla stessa normativa del settore? Come non temere altre modifiche con valore ed efficacia retroattivi?
Per finire sarebbe poi da approfondire perché il fondo Black Rock annuncia cause per il tiro mancino portoghese, mentre in Italia nessun fondo, assicurazione, ente previdenziale ecc. alza la voce. Tutti zitti e mosca, invischiati in un intreccio di connivenze diffuse.