Mercoledì scorso, in sordina, è uscito un prodotto totalmente nuovo, che in un’ottica di sicurezza straccia tutte le altre soluzioni previdenziali sul mercato. Si tratta del Buono Fruttifero Postale Obiettivo 65. Il meccanismo di funzionamento non è lineare e a leggere il regolamento uno può perdersi. Ma la vera novità è semplice: mettendo soldi in questi buoni, ci si assicura all’età di 65 anni un capitale lordo almeno pari in potere d’acquisto a quanto versato. Le imposte peggiorano un po’ il quadro, ma la sostanza del discorso resta.
Può sembrare poco, in realtà è una garanzia fortissima, non contemplata da nessun fondo d’investimento, nessuna gestione, nessuna polizza o forma di previdenza integrativa. Alcune di queste soluzioni proteggono dalle perdite nominali, però tutte espongono al rischio di perdite reali anche pesantissime. Così a distanza di anni uno potrà trovarsi coi suoi risparmi falcidiati dall’inflazione. E quindi con una pensione di scorta massacrata. C’è molto impegno nel tenerlo nascosto, ma capitò per esempio con le polizze previdenziali sottoscritte a fine anni ’60, inizio anni ’70 del secolo scorso, con perdite reali nell’ordine del 65%. Come dire? Chi si era fidato, recuperò solo un terzo dei risparmi investiti nel cosiddetto terzo pilastro. A chi sottoscrive Buoni Obiettivo 65 questo non può capitare.
In quanto a sicurezza, solo il Tfr regge il confronto con questa soluzione offerta dall’accoppiata Cdp-Poste. Invece coi fondi pensione e coi piani previdenziali si può andare incontro a una conclusione disastrosa, in assenza appunto di qualsiasi protezione del potere d’acquisto. Fa bene quindi un giovane a non mettere neanche un euro nella previdenza integrativa. Invece tutto sommato può sottoscrivere a cuor leggero questi buoni, che in nessun senso si possono definire una trappola. In qualunque momento infatti uno può riscattarli senza nessuna penalizzazione.
Con perdite del valore della moneta dal 70% al 98%, per ben tre volte nell’arco del Novecento l’inflazione devastò i risparmi degli italiani in liquidità, reddito fisso o polizze vita. Con l’euro il contesto è cambiato, ma la diffusione della pandemia conferma quanto il futuro resti imprevedibile. Soprattutto può andare incontro a brutte sorprese un giovane con davanti a sé decenni prima dell’età della pensione. Una fiammata inflattiva è improbabilissima nel giro di qualche mese, ma nell’arco di venti o quarant’anni chi lo sa?
Chi si preoccupa per la propria pensione, fa anzi bene a non indugiare. Non dimentichiamo per esempio il precedente di fine 2014 dei Buoni della serie JA1 del Piano Risparmiodisicuro Extra, molto convenienti ma ritirati dopo un paio di mesi.