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Il risparmio tradito ® a cura di Beppe Scienza
Perché evitare risparmio gestito e previdenza integrativa

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Perché evitare risparmio gestito e previdenza integrativa

Il risparmio tradito ®

Duplice fregatura per i futuri pensionati

Pubblicato domenica 7 dicembre 2014
 
 

Un saluto agli amici del Blog di Beppe Grillo, che resta uno dei pochissimi spazi in Italia per veicolare alcune informazioni brutte, purtroppo come per esempio questa: nel mese di novembre sono stati tirati due tiri mancini ai futuri pensionati italiani, è stato approvato dal Ministero del Tesoro, il regolamento per i fondi pensione e adesso sta per essere emanato quello per le casse previdenziali.
Il primo è una storia che si collega anche al Blog perché venne posto in pubblica consultazione nel 2012. Il tesoro ricevette una valanga di critiche: l’ha tenuto due anni in naftalina e poi l’ha pubblicato nella forma peggiore.
Ora è la volta di un decreto analogo che dichiara di riprendere l’altro che riguarda le casse previdenziali. Parliamo per esempio dell’Enpam, l’ente di previdenza dei medici, dove vennero fuori i buchi sui derivati con conseguenti arresti, processi, etc., o parliamo dell’Enpap, l’ente degli psicologi, dove un deputato del Popolo della Libertà, ma non ha molta importanza questo, al mattino comprò un immobile a Roma per 26,5 milioni e lo vendette all’Ente previdenziale a 44 milioni nel pomeriggio.
Parliamo dell’Inpgi, l’ente di previdenza dei giornalisti, dove adesso è venuta fuori, pubblicata dal Fatto Quotidiano, ma anche da altri, una truffa riguardo il fallimento della Sopaf. Non entro in merito sulle responsabilità penali, che sicuramente ci sono, saranno dell’Ente, dei consulenti, però di fronte a questo uno dice: ”Ahi, qui d’ora inanzi ci vuole molta trasparenza, perché sono casi gravi, ruberie.”
Non solo sugli immobili, anche su valori immobiliari, quindi uno si aspetterebbe trasparenza!
Uno si aspetterebbe che la trasparenza fosse l’obiettivo di questo decreto, ebbene no, tant’ è che in tutta la presentazione la parola trasparenza non c’è. In compenso abbiamo molte belle parole: “un quadro di riferimento previdenziale, volto a garantire un’adeguata tutela previdenziale d’ iscritti, sana e prudente gestione”. Belle parole, ma nella sostanza il regolamento proposto ai cittadini italiani affinché lo giudichino, perché l’Italia tutto sommato è ancora una democrazia, detto senza ironia, a volte è un’inutile democrazia.. C’è tempo fino al 5 dicembre prima che questo decreto venga emanato e mandare al Ministero del Tesoro i propri commenti, critiche, proposte di modifica. È bene che anche i cittadini dicano la loro.
La cosa da dire è che non ci siamo proprio, non andiamo per niente bene, per primo manca di trasparenza, che già è una cosa grave, anzi forse è la più grave, perché come dire: al buio uno ruba e si scopre cosa ha rubato perché c’è il buco, ma non si scopre chi ha rubato.
L’altra cosa sono i subappalti, abbiamo una catena di appalti e subappalti, l’iscritto versa obbligatoriamente i contributi, questo è un punto importante, qui si parla del cosiddetto primo pilastro, cioè diversamente obbligatori dalla pensione di base, non di una cosa aggiuntiva e facoltativa in qualche modo, dove dire: “Se vuoi mettere i soldi nei fondi pensione lo fai su quelli lì e a quel regolamento lì, prendere o lasciare.
Anche lì abbiamo quelli incastrati con il TFR che non possono smettere di versarlo, adesso forse per qualche anno possono smettere, comunque qui parliamo del primo pilastro dove uno è obbligato a fare una cosa, ci vorrebbe una tutela maggiore da parte dello Stato, che controlli di più, che mettesse regole più stringenti, ebbene no. Abbiamo una catena di subappalti.
L’iscritto deve versare i contributi e quindi appalta la gestione di questi soldi all’Ente, non può dare indicazioni, tutte pensioni integrative fatte in questa maniera, uno non può scegliere che cosa fare, deve affidarsi ad altri, ma non basta. L’Ente potrebbe gestire direttamente le sue attività e i suoi soldi, ma in pratica non lo fa perché tutto il regolamento lo invoglia con tutta una serie di regole a dare in gestione i soldi a società di gestione del risparmio, imprese assicurative, quindi subappalto. Non è finita, perché se uno dà un fondo pensione in subappalto, in genere lo danno un po’ a Gruppo Intesa San Paolo, un po’ al Gruppo Unicredit, un po’ al Gruppo Monte dei Paschi, un po’ alle Generali, un po a tutti. Ci sono 4 o 5 gestori, gli dai in subappalto una parte di soldi del fondo, quello può anche metterci dentro dei fondi comuni o cose simili, per cui altro subappalto. La conseguenza è la totale mancanza di trasparenza, perché c’è un obbligo: il fondo deve pubblicare un prospetto che si chiama prospetto informativo a valori correnti, ottimo, peccato che poi chiedendo questo prospetto, si vedranno dei fondi, ma uno non sa quali sono le azioni e le obbligazioni che veramente ci sono.
Poi ci sono altre cose che non vanno, per esempio il fatto che i derivati con la fama meritata di essere uno strumento rischioso, non servono solo per coprire rischi, ma anche per un’efficiente gestione, che vuole dire tutto e niente, io trovo più efficiente fare delle scommesse sulle borse sul sud-est asiatico, efficiente gestione è un termine troppo generico.
Poi è possibile che la cassa previdenziale si spossessi dalla proprietà di attività e le dia a un altro soggetto che le gestisce. Ora ci sono tante cose che non vanno.
Questo è un andazzo che riguarda tutta la previdenza integrativa e non integrativa, tutta la previdenza, e quindi dare un segnale che non si è d’accordo può essere opportuno. Quindi inviterei di sfruttare questa possibilità entro il 5 dicembre e scrivere al tesoro, dicendo che non si è d’accordo o anche che si è d’accordo, comunque scriverlo.
Se uno trova ragionevole alcune cose che ho detto può scaricare un documento con dei punti che può anche modificare e mandarlo via mail al Ministero del Tesoro.
Così vedremo se questa volta il Tesoro rispetta gli impegni, perché la volta scorsa, nella pubblica consultazione del 2012 ricevette centinaia di mail di critica e non mantenne l’impegno di pubblicare tutte quelle che aveva ricevuto, non ne pubblicò nessuna. In altri casi invece, quando riceveva tre o quattro mail da Associazione Bancaria o da altre gestioni che erano di apprezzamento o di modifiche minime, le pubblicava.
Ora, il non rispettare un impegno è una cosa brutta in generale, di più da parte del
Tesoro, perché è una cosa su cui uno vuole fare affidamento. Si impegna a pubblicare le critiche ricevute, non le pubblica, magari si impegna a rimborsare i titoli, non li rimborsa, certo che sono cose diverse, però ripeto non è bello non rispettare gli impegni presi. Per cui invito anche per questo i visitatori del Blog e tutti in generale a scrivere i loro commenti al Tesoro e vediamo se questa volta almeno, non li ascolterà, d’accordo, ma almeno li pubblica, come si è impegnato pubblicamente a fare” Beppe Scienza

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I nostri soldi e l'inflazione

L'ultimo libro di Beppe Scienza
Ponte alle Grazie, 208 pagine, 15,90 euro.

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