Corriere della Sera: esegesi dell'inganno. Possiamo scommettere che col nuovo direttore non cambierà nulla: il quotidiano di Intesa-Sanpaolo e altri continuerà a promuovere in modo subdolo risparmio gestito e previdenza integrativa.
I BFP sono, ad oggi, l'investimento più sicuro per gli italiani. Sicuramente non rendono granché, ma i risparmi non sono a rischio. A meno che l'Italia non vada in default.
Immobili da evitare, alla larga dai piani d'accumulo. Meglio titoli in valute fuori dall'area Euro e i sempre ottimi Buoni postali.
Tabella di confronto su rendimenti di buoni del tesoro e buoni fruttiferi postali. Il riscatto sempre possibile alla pari e la maggiore durata a scelta del risparmiatore (e non dell'emittente!) fanno dei BFP un investimento più sicuro.
Il differenziale Italia-Germania era già sceso così, ma nessun miglioramento sostanziali per il debito pubblico.
Gestione o fai da te? I risparmiatori italiani sono in balia di promotori, banche e consulenti che impongono fondi pensione e piani previdenziali. Perché e come evitarli. La previdenza integrativa in Italia è un ramo d'azienda dell'industria parassit...
Quali le scelte più opportune per un risparmiatore dopo le ultime decisioni della BCE? Mio articolo sul Fatto Quotidiano di oggi 28-1-2015 con indicazioni su un nuovo buono fruttifero postale.
Il Tesoro ha così tanti soldi da permettersi di distribuire regali. Come definire altrimenti i suoi riacquisti a dicembre di obbligazioni delle regioni Lombardia e Campania?
I tempi della finanza non sono quelli del calendario. Fare a inizio gennaio il punto sugli investimenti per i prossimi dodici mesi risponde solo a motivazioni psicologiche.
Giovedì scorso è venuta meno la più sicura fra le alternative per i risparmiatori italiani. Non vengono più emessi i buoni fruttiferi postali (BFP) indicizzati all'inflazioneo
In quanto a previsioni su tassi d'interesse, cambi ecc. faccio mia la battuta di Karl Otto Pöhl, allora governatore della Banca Centrale Tedesca:
«Ich gebe keine Zins- oder Wechselkursprognosen ab, zumindest schon gar nicht für die Zukunft».