Articolo sul Fatto Quotidiano del 9-11-2016 a pag. 16
Spot pubblicitari in ora di lezione, adescando studenti liceali in un museo-trappola. Intesa-Sanpaolo ne escogita sempre qualcuna per sbolognare i suoi prodotti ai risparmiatori italiani. Purtroppo legalmente, perché i banchieri italiani si sono fatte fare leggi e norme buone solo per loro.
Il genitore di uno studente, indignato ma anche preoccupato che la cosa possa ripetersi nell'anno scolastico da poco cominciato, segnala quello che è capitato agli allievi del liceo classico Massimo d'Azeglio di Torino il 21-4-2016. Cos'è infatti avvenuto quel giorno? Suo figlio e i compagni di classe, anziché andare normalmente a lezione, sono stati dirottati nella sala Aste di Intesa-Sanpaolo in via Monte di Pietà 32. Dopodiché è iniziata la cosiddetta visita al sedicente Museo del Risparmio. In realtà per la maggior parte del tempo sono stati tenuti in una sala, per venire indottrinati a puntino, illustrandogli le meraviglie dei fondi pensioni della banca e spiegandogli quanto fosse opportuno che i loro genitori gli attivassero subito una pensione integrativa. Tutto ciò è documentato da specifico registro della scuola e da resoconto diretto.
A monte ci sarebbe un'applicazione, che comunque appare forzata, della Legge 13 luglio 2015 n. 107 con riferimento in particolare ai "percorsi di alternanza scuola-lavoro". Non getterei però la croce addosso al docente coinvolto nell'iniziativa, perché molto probabilmente solo inesperto ma in buona fede.
Se per l'istituto scolastico coinvolto sembra essersi trattato solo di un incidente di percorso, diverso è il discorso per Intesa-Sanpaolo. Per il finto Museo del Risparmio la propaganda surrettizia agli studenti, per arrivare ai risparmi dei loro genitori, è sistematica. Esso addirittura si vanta in televisione delle visite organizzate con le scuole. Ma abbiamo appunto visto cosa esse siano. Viene gabellata per educazione finanziaria una sfacciata propaganda per la previdenza integrativa.