Su Open il 27-11-2024 «Vi spiego perché l’educazione finanziaria in Italia è al servizio di banche e assicurazioni», intervista a Beppe Scienza di Alessandro D’Amato. Con altre notizie e commenti: non è una ripetizione dell’articolo sul Fatto Quotidiano del 25-11-2024.
Riporto, per interesse storico, prezzi e rendimenti di alcuni titoli reali di parecchi anni fa. La situazione è radicalmente cambiata: l'inflazione è da anni bassissima, nulla o addirittura negativa e i tassi d'interesse nominali sono precipitati in un intorno di 0 (zero).
A parte i BFP indicizzati (non più emessi) e il TFR, per un investitore italiano l'investimento che meglio difende il potere d'acquisto dei risparmi accantonati sono i Btp Italia. Le diverse emissioni hanno rendimenti alquanto allineati.
La tabella seguente riporta alcuni prestiti indicizzati all'inflazione dell'area dell'euro e uno all'inflazione italiana: Repubblica Italiana 2019 2,25%, già Infrastrutture o Ispa. Sono tutti titoli di stato, ma non tutti italiani. Il rendimento nominale lordo riportato nelle tabelle è quello effettivo a scadenza in funzione delle seguenti ipotesi:
I rendimenti lordi sono calcolati da Bloomberg e sono una buona approssimazione di quelli esatti. Il rendimento reale netto (vedi Nota 1) è quello per un risparmiatore italiano, ottenuto partendo dai suddetti rendimenti lordi, togliendo le imposte (12,5%) e depurandoli dell'inflazione italiana. Per motivi fiscali col crescere dell'inflazione tale rendimento diminuisce (e viceversa): per i Btp reali italiani questo difetto, volendo, poteva essere eliminato e, sempre volendo, sarebbe eliminabile per le emissioni future, ma sicuramente ciò non avverrà.
Data la particolare tassazione applicata in genere dalle banche su tali titoli, a chi li abbia comprati significativamente dopo l'emissione conviene venderli circa almeno tre mesi prima della scadenza, per evitare uno scomodo credito d'imposta. La questione è complessa e per maggiori dettagli rinvio a pag. 197 de Il risparmio tradito, edizione 2009, tenendo però conto della variazione dell'aliquota intercorsa per il capital gain.
Tutti titoli della tabella seguente sono trattati in Italia o al Mot. Fanno eccezione le Germania Bund-ei 1,75% 15-04-2020, trattate su EuroTlx e le Repubblica Italiana già Infrastrutture (o Ispa) 2,25% 2019 trattate solo sull'euromercato. Per queste ultime si veda la successiva Nota 2.
titolo | codice ISIN | prezzo | rend. nom. lordo | rend. reale netto |
---|---|---|---|---|
Btp-i 2,15% 15-9-2014 | IT0003625909 | 103,4 | 2,2% | Nota 1 |
Germania DBR-ei 1,5% 15-04-2016 | D0001030500 | 107,9 | 1,2% | Nota 1 |
Btp-i 2,1% 15-09-2017 | IT0004085210 | 102,3 | 3,8% | Nota 1 |
Rep. Italiana 2,25% 31-7-2019, già Infrastrutture spa (Ispa): vedi Nota 2 | IT0003621452 | 99,3 | 4,8% | Nota 1 |
Btp-i 2,35% 15-09-2019 | IT0004380546 | 101,6 | 4,4% | Nota 1 |
Germania Bund-ei 1,75% 15-04-2020 | DE0001030526 | 117 | 1,6% | Nota 1 |
OATei 2,25% 25-7-2020 | FR0010050559 | 118,3 | 2,0% | Nota 1 |
Btp-i 2,6% 15-09-2023 | IT0004243512 | 98,8 | 5,0% | Nota 1 |
OATei 3,15% 25-7-2032 | FR0000188799 | 146,0 | 2,8% | Nota 1 |
Btp-i 2,35% 15-9-2035 | IT0003745541 | 88,6 | 5,4% | Nota 1 |
OATei 1,8% 25-07-2040 | FR0010447367 | 127,1 | 2,9% | Nota 1 |
Btp-i 2,55% 2041 | IT0004545890 | 88,7 | 5,5% | Nota 1 |
E' interessante il confronto con i prezzi e rendimenti del 1° agosto 2012 riportati nella tabella qui sotto.
titolo | codice ISIN | prezzo | rend. nom. lordo | rend. reale netto |
---|---|---|---|---|
Btp-i 2,15% 15-9-2014 | IT0003625909 | 98,5 | 5,5% | Nota 1 |
Germania DBR-ei 1,5% 15-04-2016 | D0001030500 | 109,4 | 1,4% | Nota 1 |
Btp-i 2,1% 15-09-2017 | IT0004085210 | 90,2 | 6,9% | Nota 1 |
Rep. Italiana 2,25% 31-7-2019, già Infrastrutture spa (Ispa): vedi Nota 2 | IT0003621452 | 84,1 | 8,4% | Nota 1 |
Btp-i 2,35% 15-09-2019 | IT0004380546 | 86,2 | 7,3% | Nota 1 |
Germania Bund-ei 1,75% 15-04-2020 | DE0001030526 | 119,1 | 1,7% | Nota 1 |
OATei 2,25% 25-7-2020 | FR0010050559 | 118,3 | 2,40% | Nota 1 |
Btp-i 2,6% 15-09-2023 | IT0004243512 | 80,0 | 7,6% | Nota 1 |
OATei 3,15% 25-7-2032 | FR0000188799 | 146,2 | 3,1% | Nota 1 |
Btp-i 2,35% 15-9-2035 | IT0003745541 | 66,7 | 7,3% | Nota 1 |
OATei 1,8% 25-07-2040 | FR0010447367 | 126,4 | 3,2% | Nota 1 |
Btp-i 2,55% 2041 | IT0004545890 | 68,1 | 7,1% | Nota 1 |
Nota 1: Sto preparando un foglio di lavoro per il calcolo del rendimento netto, calcolo diventato particolarmetne complesso a causa della diversa aliquota su interessi e rivalutazioni da un lato e capital gain dall'atlro per i titoli di stato. Quando sarà pronto, metterò un avviso nel sito.
Nota 2: Per le Repubblica Italiana (già Ispa) 2,25% 2019; più persone m'hanno riferito che parecchie banche, fra cui in particolare Intesa-Sanpaolo, si rifiutano di eseguire ordini di acquisto di clienti accampando la motivazione che tali titoli sarebbero vietati ai privati. Ciò è totalmente falso. Erano riservati agli investitori istituzionali in fase di collocamento, non dopo. Io ne ho comprati e altri mi hanno riferito di averli comprati senza particolari difficoltà. Conviene però sapere che normalmente il prezzo cui si vendono (c.d. denaro) è inferiore di qualche punto percentuale (2, 3 o più) a quello cui si acquistano (c.d. lettera). Quindi è opportuno comprarli, solo supponendo di non doverli rivendere presto. Recentemente sono però diventate molto illiquide, cioè è molto difficile sia comprarle sia venderle.
Nota 3: OAT è abbreviazione di Obligations Assimilables du Trésor e quindi grammaticalmente di genere femminile; la "i" sta per indexées e il segno dell'euro oppure la "e" indica l'indicizzazione all'inflazione europea. Maggiori dettagli sulle OATei sono disponibili all'indirizzo:
http://www.aft.gouv.fr/aft_fr_23/dette_etat_24/les_produits_73/les_oateuroi_178/index.html
Nota 4: Si tenga conto che di fatto nel caso di una compravendita i prezzi riportati risultano maggiorati non solo per il rateo d'interesse (come di regola per tutte le obbligazioni con cedola) ma anche a casusa di un coefficiente moltiplicativo che varia di giorno in giorno, oltre che da titolo a titolo, e in pratica rappresenta l'inflazione già maturata dalla data di emissione. È un criterio macchinoso, introdotto dal Tesoro francese e poi copiato dagli altri emittenti.
Le emissioni indicizzate al costo della vita in Italia sono di per sé preferibili per un risparmiatore italiano. Alcune sono di emittenti privati: si veda «Il boom dei titoli che "salvano" dall'inflazione»: articolo su la Repubblica (30-06-2008, Affari & Finanza p. 21) e relativa tabella con 10 titoli. Fra di essi era elencato anche un prestito decennale emesso nel 2003 dalla società Lehman Brothers. Questa obbligazione è stata riportata sempre con l'avvertenza che c'era un rischio di insolvenza. Che di fatto ha avuto luogo il 12 settembre 2008.
Un solo titolo pubblico è indicizzato all'inflazione italiana e non dell'area dell'eruro: sono le Repubblica Italiana già Infrastrutture 2019 2,25%, ormai da anni un titolo dello Stato italiano a tutti gli effetti. Purtroppo non sono però quotate in Italia e le banche di regola ostacolano chi vuole comprarle. Si veda al riguardo «I niet del Tesoro al bond sul carovita»: articolo su Libero Mercato (18-12-2007 pag. 1 e 6).
Esistono per altro anche Buoni Fruttiferi Postali indicizzati all'inflazione; al riguardo si vedano gli articoli sull'inflazione.
Può essere interessante qualche dato storico sui rendimenti reali dei titoli di stato italiani. Per un ventennio le cose sono andate bene, nel senso che i Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) hanno reso più dell'inflazione italiana. Ma dal 2003 non è più così e anche in passato altre volte non fu così: si veda il grafico seguente coi rendimenti reali netti dei Bot, ossia tolta la perdita di potere d'acquisto e imposte, dal 1970 al 2007.
Il rendimento medio reale dei Bot dal 1970 al 2007 ammonta all'1,3% annuo composto al netto delle imposte. In particolare invece da fine 1980 a fine 2007 il rendimento reale medio dei Bot risulta del 3,2% e quello dei Cct del 4,2%. Parte infatti da fine 1980 l'indice di capitalizzazione netto del mercato secondario (Borsa Valori di Milano), elaborato dalla Banca d'Italia, e arriva al 30-6-1998; da quella data è disponibile invece l'indice lordo del mercato telematico dei titoli di stato MTS (già Banca d'Italia) e ovviamente si è tenuto conto dell'imposizione fiscale.