Articolo di Beppe Scienza e Marco Vinciguerra sul Fatto Quotidiano del 9-8-2017 pag. 17
Molto c’è ancora da dire sulle due banche venete, poste in liquidazione coatta amministrativa.
Rientrano però nel ristoro i titoli “acquistati direttamente dalle due banche in liquidazione prima del 12 giugno 2014”, il che varrebbe anche per obbligazioni della Popolare di Vicenza, comprate sul mercato regolamentato EuroTlx. Ma le due banche venete non avevano nessun motivo per spingere all’acquisto di titoli già in circolazione. Appare quindi evidente che il fine non è l’indennizzo per pratiche scorrette, bensì la conservazione della clientela a vantaggio di Intesa, che infatti contribuisce di tasca propria al rimborso.
Alludeva forse a eventuali dividendi di Sga, la società del Tesoro incaricata della gestione e recupero dei crediti deteriorati delle due banche?
Ma se lo Stato ci guadagna, ciò avviene a discapito degli obbligazionisti subordinati, che riceverebbero di meno o nulla. È così che viene declinato l’art. 47 della Costituzione? Ovvero “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme…”.
Beppe Scienza
Marco Vinciguerra