Articolo di Federico Simonelli del 29 luglio 2016 su Citywire.
Nel mondo della previdenza italiano ha provocato qualche alzata di sopracciglio la notizia, di pochi giorni fa che l’Adepp, l’associazione delle casse di previdenza private (quelle dei professionisti), parteciperà con 500 milioni alla capitalizzazione di Atlante 2, il veicolo che dovrà servire allo smaltimento di una parte dei crediti deteriorati dal sistema finanziario italiano e a dare sostegno a Montepaschi.
L’associazione ha comunicato, dopo essersi incontrata con il Governo, che “data l’importanza di investire a sostegno del sistema Paese nel quale i professionisti operano valutiamo con la massima attenzione l’investimento in Atlante 2”.
I cinquecento milioni sono una cifra non ufficiale, ma è questo il numero che circola. L’annuncio tuttavia non è stato accolto in maniera unanime da tutti i partecipanti all’associazione.
L’Adc, l’associazione dei commercialisti (diversa dalla cassa dei commercialisti) ha infatti ritenuto la scelta inopportuna: rendimenti previsti troppo fumosi a fronte di un alto rischio.
“Le casse di previdenza dei liberi professionisti non sono una mucca da mungere” ha scritto in una lettera a Renzi.
In verità i dettagli sono ancora da definire e comunque le casse di previdenza dovranno deliberare singolarmente l’adesione. Ma l’indirizzo è dato.
“È evidente la forte pressione da parte del Governo per coinvolgere questi soggetti nel finanziamento di Atlante 2 – spiega a Citywire Beppe Scienza, docente di matematica dell’Università di Torino ed esperto di risparmio – i gestori di questo risparmio previdenziale non hanno detto nulla sui rendimenti che si attendono, ma semmai sul ‘dovere’ di non tirarsi indietro”.
Secondo il docente si tratta di “un investimento alla cieca. Sembra che non ci si aspetti neppure un qualche rendimento. C'è poi un discorso di illiquidità: come e dove vendere le quote di Atlante 1, 2 o 3? E di mancanza di trasparenza: come si valorizzeranno tali quote? Inevitabimente in modo arbitario”.
La contrarietà dei commercialisti, conclude Scienza, è significativa da questo punto di vista: “Quelli che se ne intendono un po' di più non vogliono partecipare”.
È utile ricordare che i fondi pensione non sono ancora stati coinvolti nel progetto. La prima tranche di Atlante è stata finanziaria da banche, compagnie di assicurazione e 500 milioni dalle fondazioni bancarie.
I fondi pensione per ora stanno alla finestra e alcuni, come il fondo Cometa (responsabile della pensione complementare dei metalmeccanici e dei lavoratori dipendenti del settore orafo argentiero, ndr), il più grande in Italia, hanno già detto che preferiscono stare fuori dalla partita.
Il convolgimento delle casse di previdenza privatizzate, tuttavia, spiega Alberto Brambilla, presidente del centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, può costituire una buona opportunità per le casse, e segnalare, anche agli occhi dell’Europa, che c’è la volontà di trovare una soluzione di sistema.
“La richiesta di intervento del Governo in Atlante per le casse è positiva perché riporta in luce la loro natura privatistica anche agli occhi dell’Europa. E la loro risposta mi sembra molto positiva, una risposta di sistema.
“Se in cambio il Governo le eliminerà dal monitoraggio pubblico, rendendo chiara la loro natura di soggetto privato che però svolge funzione pubblica, per le casse sarà stato un successo”.
Le casse, privatizzate nel 1994, dal 2008 rientrano nel cosiddetto conto Istat, e, pur essendi di fatto soggetti privati, sono ad esempio soggette alla spending review e agli oneri che ne seguono. Uscire da questo perimetro sarebbe per loro vantaggioso.
Anche in termini di investimento puro, nota Brambilla, quello in Atlante 2 ha una logica: “Oggi il sistema dei fondi e delle casse è investito in titoli di Stato e obbligazionario corporate in maniera consistente.
“L’80% circa i fondi pensione, il 65-70% le casse. Il che significa tassi negativi o prossimi allo zero. Per mantenere il rendimento attivo riuscire a differenziare è necessario.
“Per avere l’1,4% lordo, giusto per fare un esempio, devono investire in un btp a 10 anni. Ecco, questo è molto più rischioso del Fondo Atlante”.