Articolo su Il Fatto Quotidiano del 28-11-2016 pag. 18
Per chi non teme il rischio, il reddito fisso italiano offre possibilità di forti guadagni. Si prendano le obbligazioni subordinate del Monte dei Paschi di Siena che scadono nel novembre 2017. Quotano intorno a 66-68. Se l’operazione deliberata giovedì scorso andrà in porto, chi ne ha e non le converte in azioni, realizzerà una plusvalenza rispetto a tali prezzi intorno al 50%.
Classificate come Lower Tier 2 (Lt2), non sono neppure le peggiori. Ancor più esposte a conversioni forzose, riduzioni del valore nominale ecc. sono le subordinate Upper Tier 2, come quelle rifilate per 2.161 milioni di euro nel 2008 per finanziare la sciagurata acquisizione della Banca Antonveneta. Furono piazzate a piccoli risparmiatori a tagli da mille euro e non sono neppure quotate. Se la banca senese vuole tutelare decine di migliaia di suoi clienti, deve rimborsare anche quelle citate all’inizio.
Un giochetto analogo è possibile pure con le due famigerate banche, per così dire salvate dal Fondo Atlante. Un’emissione di Veneto Banca con scadenza giugno 2017 ha chiuso venerdì a 65 e quindi l’auspicato rimborso significherà (o significherebbe…) guadagnarci il 54%.
Ancor meglio può (potrebbe…) andare con un prestito subordinato Lt2 della Banca Popolare di Vicenza, in scadenza nel dicembre 2017, scambiato la settimana scorsa sui 50-54 euro. Un regolare rimborso significherebbe il raddoppio circa della somma investita, sempre al lordo d’imposta.
Nei tre casi ovviamente può pure andare male, anche senza arrivare a un azzeramento totale. C’è poi un limite operativo, perché i tagli sono da 50 mila euro. Occorre quindi mettere grosso modo almeno 35 mila euro per MPS o Veneto Banca e 25 mila per la Popolare di Vicenza. In realtà con quest’ultima la scommessa può essere più contenuta, utilizzando un titolo al 4,6% con rimborso di una metà (sostanzialmente certa) fra circa due settimane e del resto il 15-12-2017. In pratica si possono mettere sul piatto anche solo 140 euro. A meno ci sono soltanto i gratta-e-vinci e le scommesse sportive.
Fin qui tutto in ordine, per chi vuole puntare sulle tre banche in questione, scommettendo che se la scapolino dal bail-in. Niente a posto invece per quanti stanno vivendo col patema d’animo per quei titoli e altri simili. Non per averli acquistati con un’ottica speculativa a 50 o 66 euro, bensì perché li avevano sottoscritti a 100 all’emissione su consiglio della banca; e ora se li ritrovano sul groppone.