Fondo è parola dai molti significati e in finanza bisogna essere precisi. Invece proprio sull’imprecisione o peggio sui confronti volutamente fuorvianti, si fonda una recente campagna contro l’Inps. Negli ultimi tempi si assiste infatti a continui attacchi all’ente di previdenza pubblico, che partono dai quotidiani sedicenti autorevoli e sono poi ripresi in Rete da siti di fatto in mano a venditori del risparmio gestito.
Il bersaglio è un fondo dell’Inps assimilato ai fondi pensione. Esso avrebbe reso pochissimo e per giunta rischierebbe il crac, mettendo a repentaglio i risparmi previdenziali dei lavoratori interessati.
Ebbene, non è vero niente. Già in partenza è falso che il Fondo di Tesoreria istituito con la Legge Finanziaria 2007 sia un fondo pensione. Definito come fondo per l’erogazione del TFR, obbedisce a meccanismi del tutto diversi, vedi la circolare Inps n. 70 del 3-4-2007. Le aziende con almeno 50 dipendenti vi versano gli accantonamenti per il TFR e ne riceveranno le somme da pagare quando dovute, logicamente garantite dallo Stato.
È falso che esso debba investire in titoli. È falso che renda, poco o tanto: non esistono valori delle sue quote né quindi performance, alte o basse che siano, perché proprio non esistono quote di tale fondo. Insomma in sé non c’entra nulla con la previdenza integrativa, anche se venne istituito per favorirla surrettiziamente.
Comunque si capisce facilmente dove vogliano andare a parare certi articoli, perché dagli attacchi all’Inps si passa subito a pressanti inviti ad aderire alla previdenza integrativa.
Dal che seguono alcune buone notizie. Primo, nessun danno e nessun rischio per i lavoratori interessati, ossia col TFR trasferito dalle aziende all’Inps. Secondo, nessuna indicazione negativa sulle capacità dell’Inps di gestire fondi pensione veri e propri. Questo vale per il cosiddetto Fondinps, destinazione residuale per chi non ha espresso la scelta per il TFR, ma anche per il progetto di un suo fondo, in concorrenza con quelli privati. Non sarà un caso se gli attacchi all’Inps si sono intensificati dopo l’annuncio di tale progetto col nuovo presidente dell’Inps (Pasquale Tridico) e la nuova ministra del lavoro (Nunzia Catalfo). Esso dà molto fastidio, perché ridurrebbe la torta che si spartiscono sindacati, padronato e risparmio gestito.
La vera ipoteca sui fondi pensione è un’altra. È il livello intorno allo zero dei tassi d’interesse, situazione in grado di dare il colpo di grazia al senso stesso del cosiddetto secondo pilastro previdenziale.
Beppe Scienza