Cosa conviene ai risparmiatori, ora che le banche centrali potranno comprare a man bassa titoli di stato? Sull'euro sono probabili tassi compressi ancora per un po' e comunque già ora i Btp triennali rendono lo 0,3%, tolte tutte le tasse italiane. Per altro senza inflazione anche un rendimento nullo non è una tragedia.
Molti ripetono che è possibile ottenere di più con le azioni o titoli in valuta. Sì, ma anche molto meno. Così, tanto per provare emozioni, uno potrebbe perdere magari il 30% con la Borsa o con le divise estere. Difficile che a un investitore prudente piacciano scommesse così rischiose.
Ragionando sul reddito fisso, meglio rendersi conto della fortissima asimmetria negli scenari ipotizzabili. Una variazione dei tassi d'interesse per esempio del 3-4% è possibile in su, ma non in giù, perché i rendimenti nominali non possono diventare negativi. Quindi le quotazioni di Btp o altri titoli lunghi possono crollare, ma non impennarsi com'è capitato negli ultimi anni. Morale: i titoli lunghi sono pericolosi.
Con tassi di mercato così striminziti, meglio evitare costi inutili, anzi dannosi. Alla larga dai fondi comuni obbligazionari, perché le commissioni di gestione ne abbattono i rendimenti attesi, portandoli anche sotto lo zero.
Incidono anche le commissioni di acquisto. Uno 0,5% per esempio divora facilmente gli interessi netti di sei mesi. Alternative senza costi di compravendita sono i conti deposito, i prodotti come il Libretto Smart e i buoni fruttiferi postali.
Ma soprattutto, per quanto si possa essere scettici, mica è sicuro che la Banca Centrale Europea fallisca il suo obiettivo! Magari le riesce davvero di far ripartire i prezzi, e forse anche più del voluto.
Per questo i titoli legati all'inflazione inglobano un'importante garanzia. Appunto quella di proteggere i risparmi da una sua (auspicata!) risalita. Restando nei confini nazionali, ci sono i Btp-i, i Btp Italia e i buoni fruttiferi postali reali. Per questi ultimi c'è la novità del programma denominato "risparmiodisicuro extra", che offre l'1,5% annuo più l'inflazione, il che attualmente è tanto, a patto di tenerseli per dieci anni. Appaiono quindi adatti a chi è giovane, meno a uno attempato come me.