Articolo di Barbara d'Amico con mini intervista al prof. Beppe Scienza
(Il Venerdì di Repubblica, 10 maggio 2013 - p.56)
Contanti o carta? Il dilemma torna attuale con l'introduzione della nuova banconota da cinque euro (in circolazione dallo scorso 2 maggio), protagonista di una vera e propria guerra europea. A scontrarsi nella "war on cash", la lotta al contante come mezzo di pagamento, sono istituti di credito da un lato e Banca centrale tedesca dall'altro.
La Bundesbank è infatti impegnata in una campagna a difesa delle banconote che gli istituti di credito privati preferirebbero invece sostituire con carte di credito, prepagate e bancomat. L'ultimo simposio sui vantaggi della liquidità, che si è svolto a Francoforte nell'ottobre 2012, ha scatenato vivaci polemiche. Tra tutte, quella dell'Associazione bancaria italiana, secondo la quale la lotta al contante dovrebbe diventare una battaglia di civiltà.
"Volere eliminare le banconote è una pura idiozia", ribatte Beppe Scienza, professore di Matematica finanziaria all'Università degli Studi di Torino. "Il denaro contante dà il senso della spesa. lnoltre, comporta un risparmio perché si annullano le commissioni che le banche addebitano per gli acquisti con carte di credito e simili". D'altro canto, gli istituti di credito lamentano costi troppo elevati per la gestione delle banconote (otto miliardi di euro all'anno, secondo la Banca d'Italia). Infine, un pagamento eleltronico è sempre tracciabile e quindi più sicuro.
Sarà anche per questo motivo che Poste italiane e Miur hanno deciso di trasformare la Carta dello studente in un bancomat a partire dal prossimo settembre? "Ma io scoraggio i ragazzi dal fare acquisti con carta, soprattutto perché non ci si rende ben conto di quanto si spende" Conclude il professor Scienza.