Intervista a Beppe Scienza di Giuseppe Altamore su Famiglia Cristiana (n. 2-2012, pag. VIII dell'inserto sulla previdenza integrativa)
Meglio i Fondi pensione o conviene tenersi il Tfr? Una domanda a cui non è facile rispondere. Ma Beppe Scienza, docente di Metodi e modelli per la pianificazione finanziaria all’Università di Torino, sembra avere le idee piuttosto chiare e mette in guardia i lavoratori dalle facili illusioni e dalle sirene che spingono in un’unica direzione.
I Fondi pensione rappresentano davvero un’ancora di salvezza per i giovani?
«Sono al contrario un grosso rischio. Nei confronti dell’inflazione non offrono nessuna garanzia o difese debolissime, e nella stragrande maggioranza dei casi costringono a puntare alla roulette dei mercati finanziari».
Il Tfr è la principale fonte di finanziamento dei Fondi pensione, conviene tenersi la liquidazione?
«Certamente sì, perché non si rischiano cali delle quotazioni e si gode di un ottimo aggancio al costo della vita, protetti dalla garanzia dell’Inps. Il Tfr è il miglior strumento di previdenza integrativa, potendo essere poi convertito in una rendita vitalizia, se uno vuole».
Perché banche, compagnie di assicurazione, sindacati e istituzioni pubbliche spingono per l’adesione ai Fondi pensione?
«I fondi pensione permettono a sindacati e associazioni padronali di piazzarvi un po’ di gente, pagata spesso per non fare nulla, salvo chiudere gli occhi. Banche e assicurazioni guadagnano nella gestione e nelle rendite vitalizie. È invece uno scandalo che istituzioni pubbliche, come l’organo di vigilanza Isvap, facciano propaganda surrettizia alla previdenza integrativa».
Che rischi corre il lavoratore che aderisce a un Fondo pensione?
Di trovarsi all’età della pensione con molto meno in potere d’acquisto di quanto vi ha versato e con molto meno rispetto a chi si tiene il Tfr. A ciò si aggiunge il pericolo di essere vittima di malversazioni, quando verrà concordata la rendita che riceverà».