Questo sito fa uso dei cookie

In questo sito utilizziamo cookie tecnici, necessari per il corretto funzionamento e il miglioramento dell'esperienza di navigazione dell'utente.

Utilizziamo cookie di terze parti per contare le visite e dati d'accesso al sito, ma non sono associati all'IP e anche questi possono essere considerati cookie tecnici.

Per i video di Youtube incorporati abbiamo attivato la "modalità privacy avanzata".

Il risparmio tradito ® a cura di Beppe Scienza
Perché evitare risparmio gestito e previdenza integrativa

Il Risparmio Tradito ® a cura di Beppe Scienza
Perché evitare risparmio gestito e previdenza integrativa

Il risparmio tradito ®

Torna l’inflazione degli anni Settanta? Ora qualche soluzione c’è

Beppe Scienza, post di martedì 29 marzo 2022 sul blog del Fatto Quotidiano

Nel decennio 1974-1983 i prezzi aumentarono mediamente del 17% annuo composto, quasi quintuplicando nell’arco di quei dieci anni. Per la precisione la lira perse il 79% del suo potere d’acquisto. Tutto iniziò con l’impennata del prezzo del petrolio, per cui comprensibilmente spaventano i recenti aumenti dell’energia.

I risparmiatori erano angosciati, non sapendo dove sbattere la testa per proteggere quanto avevano messo da parte o quanto cercavano di accantonare per il futuro. L’obiettivo non era guadagnare, ma non perdere troppo. E invece molti vedevano scendere progressivamente di valore quanto avevano accantonato, frutto spesso di rinunce.

La storia potrebbe ripetersi, fermo restando che ci guardiamo bene dal formulare previsioni sull’inflazione degli anni futuri e neppure nei mesi a venire. D’altro canto la mia formazione è quella del matematico e non dell’aruspice o del negromante. Proprio come matematico-finanziario vorrei fornire alcuni dati e chiarire alcuni meccanismi, che spiegano cosa capiterà ai risparmi degli italiani se la dinamica inflattiva riprende come in quegli anni. Io non so quanto sarà alta l’inflazione, ma chiunque conosca la materia conosce le conseguenze che avrebbe per alcuni impieghi del risparmio. Spesso però non lo dice, perché non gli conviene.

In particolare essa sarebbe una batosta per i prodotti che banche e sedicenti consulenti spingono con tanto impegno, cioè soprattutto le polizze vita più diffuse, i fondi comuni e la previdenza integrativa. Resta vero infatti quanto denunciato nel precedente post.

Lì citavo Banca Intesa-Sanpaolo, ma le altre non sono meglio. Prive di indicizzazione al costo della vita e con molti impieghi del reddito fisso, verrebbero massacrate da un’alta inflazione. Se poi l’inflazione non rientra, è scontata una salita dei tassi d’interesse. Merita ricordare che tale fu la causa del crollo dei titoli a tasso fisso, come per esempio le obbligazioni trentennali Crediop 1976-2006 8% che scesero anche sotto le 40 lire per 100 lire di valore nominale. Perdita cui si aggiunse quella del potere di acquisto della moneta.

In un tal scenario tutti o comunque gran parte dei vantaggi ottenuti dalla discesa dei tassi negli anni passati verrebbero rimangiati. Negli anni Settanta-Ottanta le polizze previdenziali causarono agli assicurati perdite reali nell’ordine del 70%. Ci sono soluzioni? Per fortuna ora sì, anche se banche e sedicenti consulenti non le propongono praticamente mai. Ma non promettono bene le azioni, contrariamente alle frottole che tanti raccontano: nel decennio 1974-83 la perdita reale media per la Borsa Italiana fu del 65%, pur conteggiando i dividendi. Non garantisce nulla neppure l’oro, perché a volte difese il potere d’acquisto e a volte invece lo affossò. Da fine 1980 a fine 1998 la perdita reale per un italiano fu del 73%. Ovviamente col senno del poi si può dire che bisognava venderlo prima o, in generale, bisogna comprare ai minimi e vendere ai massimi. Facile vero?

Parlando seriamente potrebbero sembrare una soluzione i titoli a tasso variabile, come i Cct. Ma essi – adesso come allora – forniscono una protezione per i movimenti dei tassi nominali. Non proteggono invece dai tassi reali negativi. Così i Cct-Eu 15-4-2029 non sono scesi di prezzo, ma non hanno neppure difeso dall’inflazione degli ultimi dodici mesi con misere cedole nell’ordine dello 0,1% annuo.

Le soluzioni vere sono gli impieghi per legge o regolamento direttamente agganciati all’inflazione, tutti validi, quale più quale meno. Mi riferisco in particolare al Tfr (sì, proprio lui) e ai titoli di Stato e buoni postali appunto indicizzati al costo della vita.

Entrare nel merito delle diverse tipologia trascende i limiti di un post in un blog. Però giovedì 7 aprile gli interessati possono seguire, previa iscrizione gratuita, un convegno on line (o webinar) sull’argomento “Come difendere dall’inflazione risparmi e previdenza”, organizzato per i Dipartimenti di Matematica e di Economia e Statistica dell’Università di Torino, dove insegno. Si vedano la locandina e il link al webinar con la pagina per iscriversi.


Potrebbero interessarti

Alcuni consigli per difendersi dai rischi dell'inflazione: titoli di stato e buoni postali indicizzati e il vecchio, vituperato ma sempre valido TFR.

Il TFR è lo strumento più efficace contro l'inflazione. Il risparmiatore prudente fa bene a prendere in seria considerazione gli investimenti legati al costo della vita.

Prodotti finanziari che offrono un rendimento agganciato ma sempre superiore all'inflazione.

Tabella di confronto tra buoni fruttiferi indicizzati all'inflazione e ordinari.

Tabella su L'Espresso a cura del prof. Beppe Scienza, Dipartimento di Matematica, Università di Torino.

Netta convenienza a riscattare buoni indicizzati all'inflazione degli ultimi mesi per sottoscrivere quelli offerti in dicembre.

I nostri soldi e l'inflazione

L'ultimo libro di Beppe Scienza
Ponte alle Grazie, 208 pagine, 15,90 euro.

L'ultimo libro di Beppe Scienza
Ponte alle Grazie, 208 pagine, 15,90 euro.

Blog
Tags
ABI abn amro adusbef alitalia allianz altroconsumo Angela Merkel Anief arbitraggio assogestioni azimut azioni bail in Banca Etica banca imi banca intesa s.. banca investis banca marche Banca Mondiale banca popolare.. bankitalia bce Beppe Grillo beppe scienza bfp bitcoin bond bond argentina borsa bot Bot-people bpm brunetta btp btp futura btp italia btp Valore btp-i bund bundesbank buoni del teso.. buoni fruttife.. busta arancio Byblos capital gain CariChieti CariFerrara carrai cassa depositi.. cat bond cedolare secca certificati certificati di.. cina Cometa Commerzbank confindustria consob consulenti fin.. contante conti deposito conti dormient.. conto arancio coronabond coronavirus corriere della.. covip credit suisse debito publico default deutsche bank diamanti dividendi dollari economia educazione fin.. edufin enel Esg espero etf euro euro digitale euromercato eurovita evasione fisca.. Fabrizio Forqu.. fai-da-te feduf fideuram fineco fondi comuni fondi pensione fondinps fondiss fondo atlante fondo cometa fondo obelisco Fonte For you Fulvio Coltort.. future generali genertel germania gestione patri.. giovannini governo grecia hedge found immobili imposta patrim.. imu inarcassa inflazione inps investimenti jobs act la Repubblica La stampa lagarde Lannutti legge finanzia.. m5s Martin Blessin.. Matteo Renzi Maurizio Landi.. mediobanca mediolanum milleproroghe moneyfarm monorchio monte dei pasc.. monti mutui oatei obbligazioni obbligazioni i.. obiettivo 65 oro Oscar giannino pac palazzo chigi paradiso fisca.. pensione integ.. pensioni perseo-sirio piani d'accumu.. pip pir polizze vita Popolare Etrur.. poste italiane potere acquist.. previdenza int.. pronti contro.. radio 24 redditometro referendum Renato Brunett.. report riserve auree risparmio risparmio gest.. risparmio trad.. rosciani Ruggero Po scudo fiscale settimanale il.. sindacato sole 24 ore speculazione spread stress test svizzera tagliadebito tassi negativi Tesoro Tetrapak tfr titoli di stat.. titoli grecia titoli indiciz.. ufficio delle.. unicredit usura veneto banca Venezuela viva i contant.. welfare aziend.. Willis Towers.. World Bank

I libri di Beppe Scienza

Newsletter & Social Network