Ogni anno dal 1992 usciva la ricerca di Mediobanca sui fondi comuni e dimostrava quanto sono dannosi. E' finita: «Affossata l’unica indagine onesta: vincono banche, società di gestione e consulenti» Articolo di Beppe Scienza sul Fatto Quotidiano in edicola lunedì 25 gennaio 2021.
Anticipazioni accattivanti, gran battage pubblicitario, eco plaudente della stampa ecc. ma poi una proposta decorosa, ma certo non entusiasmante. Personalmente io non sottoscriverò nessun Btp Futura.
Btp Italia 2020-25. E' il caso di buttare un po' di acqua sul fuoco degli apprezzamenti patriottici per questi titoli.
I nuovi titoli nella valuta Usa, dalla stampa subito battezzati Btp in dollari, hanno riscosso applausi scroscianti, silenziando le critiche condivise dagli esperti della materia, ma sgradite al potere. Non è mica scontato che a conti fatti risulti conveniente per la finanza pubblica indebitarsi in dollari.
Suonano come una delle tante teorie complottiste le accuse agli speculatori per la recente risalita dello spread e calo delle quotazioni dei Btp.
Nuovi titoli del Tesoro 2017-23, indicizzati al costo della vita: breve rassegna delle alternative.
E' crollata la redditività del denaro nell'eurozona. Ottima occasione per imbrogliare i risparmiatori. Un elenco di cosa evitare e qualche soluzione accettabile.
Nuova emissione dei Btp Italia, titoli che possono fungere da soluzione di ripiego in assenza dei buoni fruttiferi postali indicizzati all'inflazione.
Nuovi Btp Italia in sottoscrizione dal 13 aprile 2015: È un confronto complesso, ma a scadenza i Btp Italia 2015-23 appaiono ben meno redditizi dei Buoni fruttiferi postali di risparmiodisicuro extra.
Qualche riflessione sugli ultimi BTP Italia ottobre 2020. E una domanda: è diventato più tirchio il Tesoro o più generosa la Cassa Depositi e Prestiti, emittente dei Buoni fruttiferi postali?
Azione patriottica o scelta ponderata? il BTP Italia ha certo alcuni pregi, ma non è certo privo di rischi, nell'autunno 2011 un titolo analogo scese quasi a 70 euro ogni 100 di valore nominale. Rendono meno, ma per coprirsi dal rischio meglio i buoni postali o i titoli di stato tedeschi.
In quanto a previsioni su tassi d'interesse, cambi ecc. faccio mia la battuta di Karl Otto Pöhl, allora governatore della Banca Centrale Tedesca:
«Ich gebe keine Zins- oder Wechselkursprognosen ab, zumindest schon gar nicht für die Zukunft».